Dall’Est per commettere furti e scippi, sgominata la “banda dell’Opel”
Si aggiravano con fare sospetto tra le abitazioni di Rossano a bordo di un’auto, una Opel Astra con la targa di un paese dell’est Europa.
I quattro, però, sono stati subito notati da una pattuglia della polizia del commissariato cittadino che, dopo averli osservati e monitorati, ha deciso di fermarli.
Proprio mentre gli agenti intimavano l’alt, però, il conducente ha immediatamente accelerato e cercando in tutti i modi di evitare il posto di controllo ha speronato l’auto della Polizia prendendo poi una strada in senso opposto.
Ne è scaturito un inseguimento, durato alcuni minuti, fin quando cioè la Opel è stata bloccata. In quel momento gli occupanti sarebbero usciti dal mezzo scagliandosi contro gli agenti.
Una volta fermati, i quattro sono stati perquisiti insieme all’auto mentre sul posto sono arrivate in supporto altre pattuglie della Squadra Volante al cui arrivo gli stranieri hanno compreso che sarebbe stato meglio per loro calmarsi e smetterla di resistere ai controlli con minacce e violenze
Nell’autovettura è stata dunque ritrovata una borsa con dentro numerosi arnesi utilizzati o destinati di soluto allo scasso, oltre ad un coltellaccio a serramanico.
Eseguite altre verifiche, gli agenti sono arrivati a perquisire anche il domicilio di uno di loro, ritrovandovi altri numerosi arnesi da scasso, sia nuovi che usati, un altro coltello simile a quello che avevano in auto, numerosi monili in oro (del peso complessivo di oltre duecento grammi), un televisore, una play station e vari capi di abbigliamento, alcuni telefoni cellulari nuovi e inscatolati ed altri usati, occhiali da sole, scarpe, profumi, orologi; tutti oggetti di marche rinomate.
Inoltre, nascosti in un cassetto della cucina, c’erano due involucri in cellophane con dentro della marijuana, un bilancino di precisione ed un trita marijuana.
Alla fine, così, è scattato l’arresto per tutti e per loro - Goran Jovanovic, serbo di 30 anni; Toni Radosavljevic, sloveno di 18 anni; Denis Radosavljevic, nato a Secondigliano (nel napoletano), di 19 anni e Dusepe Dordevic, nato a Aversa, di 20 anni - si sono spalancate le porte della casa Circondariale di Castrovillari.
Le accuse a loro carico sono di resistenza a Pubblico Ufficiale, detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio, ricettazione, porto ingiustificato di arma impropria e possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso.
Nel corso delle dichiarazioni spontanee rese agli agenti uno di loro ha confermato che il materiale sequestrato era tutto provento di furto.