Falcomatà a governatore: “ok estensione Zes ma bisogna tutelare ogni zona”
“L’estensione della Zes ad altre aree della Calabria va salutata con favore e, conseguentemente, meritevole di plauso è l’attività del Governo Regionale tesa in tal senso, chiaramente se, però, all’aumento delle aree ricadenti nella Z.E.S. corrisponde un uguale incremento delle risorse per il finanziamento della misura, diversamente sarebbe una sconfitta per Gioia Tauro e per la Regione stessa” – dato che circa 200 milioni di euro complessivi per l’intero territorio nazionale, da utilizzare tra il 2018 e il 2020, con l’estensione indiscriminata ad altre aree comporta l’assottigliamento, se non il dimezzamento, delle risorse disponibili per l’area di Gioia Tauro”.
Ad affermarlo è il sindaco reggino Giuseppe Falcomatà in una missiva inviata governatore Mario Oliverio. Secondo il primo cittadino però da questa estensione potrebbe generarsi “un dilemma” che preoccuperenne la Città Metropolitana quanto le parti sociali del territorio, Sindacati, Università Mediterranea di Reggio Calabria, Camera di Commercio e Confindustria.
“A seguito dell’incontro tenutosi a Palazzo Alvaro lo scorso lunedì, a cui hanno partecipato i Presidenti di Camera di Commercio, Confindustria e Confindustria Giovani, i Segretari Provinciali di Cgil e Cisl, rappresentanti dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e alcuni Consiglieri Regionali – afferma il sindaco - è emerso, in primo luogo, che la Città Metropolitana di Reggio Calabria deve essere protagonista della programmazione e coordinamento delle attività strategiche propedeutiche alla effettività e efficacia della Z.E.S., entrando a far parte del “Comitato di indirizzo” affinché il suo territorio venga considerato come il perno centrale del processo di sviluppo che attraverso la Zona Speciale guarda ad un rilancio economico e sociale delle aree con maggiore potenzialità commerciale nell’ambito dei piani di sviluppo della Calabria e del Mezzogiorno e dell’Italia”.
Per questo è stato evidenziato che un serio piano di sviluppo non potrebbe puntare esclusivamente “sulla semplice variabile fiscale, che di per sé potrebbe non essere attrattiva né per i grandi investitori, che normalmente si punta a richiamare con le Z.E.S., né per quelli medio piccoli già presenti sul territorio, ai quali è anche rivolta la misura di vantaggio, ma deve considerare ulteriori misure che rendano appetibili investimenti nei territori delle Z.E.S., con la creazione ad esempio, per ogni Zona di un Centro di Eccellenza che ne delinei la vocazione”, conclude Falcomatà.