Dopo anni di studio ritorna al Museo della Sibaritide il “bifacciale”
Era il 1991 quando ebbero inizio i primi studi sul sito paleolitico antico dell’alto Coscile e il sito di Celimarro, nel comune di Castrovillari, a seguito di segnalazione da parte di Giuseppe Lanza di Castrovillari, grande conoscitore e amante della propria terra, che si trovava in loco a svolgere rilievi geologici con l’equipe del professor Ernesto Cravero del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del territorio dell’Università Federico II di Napoli.
In seguito, i numerosi reperti rinvenuti sono stati ampiamente studiati dall’equipe del professor Francesco Fedele del dipartimento di Paleontologia dell’Università Federico II di Napoli, il quale li ha custoditi per motivi di studio, sotto autorizzazione dell’allora Soprintendente ai Beni Archeologici della Calabria, fino al 1997.
Tali reperti furono riconsegnati al Museo della Sibaritide il 16 gennaio 1998 per mano del Giuseppe Lanza. Mancava però un reperto, forse il più importante: il grande Bifacciale, un reperto di straordinaria importanza. In una nota del Dipartimento di Paleontologia dell’Università di Napoli si precisava che tale reperto "fosse ancora in possesso del professor Cravero per motivi di studio".
Negli anni successivi si persero le tracce del reperto finché nell’aprile 2017 il Museo Archeologico della Sibaritide, nella persona della direttrice Adele Bonofiglio, Polo Museale della Calabria, e nella persona della direttrice Angela Acordon, insieme al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza, vengono finalmente attivate le procedure per il recupero e la restituzione di questo importante reperto.