Rosarno. Bis a teatro per “L’invisibile che non c’è”
Ritorna a Rosarno, dopo il successo avuto nel 2017, la compagnia Il Volo delle Comete di Amantea, con uno spettacolo di Antonio Grosso “L’ Invisibile che c’è” per la regia di Giacomo Aversa.
Una storia drammatica che si articola tra le mura di una vecchia stazione ferroviaria, luogo di partenza, di arrivo, di transito, e in questa stazione ferroviaria, emerge Luigi, protagonista della storia magistralmente interpretato da Enzo Alfano che ha perso suo figlio.
Durante la sua attesa, Luigi, incontra e si relaziona con altri viaggiatori, gli amici di sempre, interpretati dai bravissimi Tonito Sesti e Giuseppe Miraglia, con i quali condivide il proprio dolore, ma anche i loro problemi economici. In questa attesa Luigi conosce Sara, la fidanzata che suo figlio non gli aveva mai presentato, interpretata da Antonietta Sesti.
Il ruolo del figlio fantasma, che appare sulla scena solo per gli spettatori, rimane invisibile agli occhi del padre, ed è affidato al giovanissimo talento calabrese, Salvatore Alfano. Luigi non può vederlo, ma riesce a sentirlo e nascono cosi situazioni comiche che si alternano a momenti di altissima intensità.
La compagnia era in concorso al premio Bronzi di Riace, organizzato dalla F.I.T.A. (Federazione Italiana Teatro Amatori) e per questo in sala era presente anche la giuria composta da Giuseppe Minniti, Consolato Latella e Michele Spataro.
Sabato prossimo continua la rassegna ‘Sabato a Teatro’ con La Piccola Compagnia del Teatro di Pellaro, che porta in scena la brillante commedia L’Intima Eredità.