Fondazione Campanella. Il Presidente e il Direttore Generale su situazione struttura

Catanzaro Attualità

Il presidente della Fondazione Tommaso Campanella di Catanzaro, Paolo Falzea, ed il Direttore Generale, Sinibaldo Esposito, hanno diffuso un documento sulla situazione della struttura che gestisce il polo oncologico catanzarese. "Veniamo adesso - si legge - da un'ennesima riunione del consiglio di amministrazione che si sta sforzando, soprattutto in questi ultimi mesi, con la massima attenzione e assumendosi enormi responsabilità, di affrontare la delicatissima situazione in cui è venuta a trovarsi suo malgrado la Fondazione Tommaso Campanella garantendo la continuità assistenziale ai consueti livelli. In questi lunghi mesi dell'anno che sta ormai per finire, in un clima di grande incertezza, ci siamo impegnati a condurre avanti il Centro oncologico facendo in modo che i tagli al budget per l'anno 2010 non compromettessero in alcun modo la quantità e la qualità delle prestazioni erogate. Abbiamo lavorato nella perfetta consapevolezza che la mancata trasformazione in IRCCS pubblico entro il 31 dicembre del corrente anno fosse un evento inevitabile e in nessun modo ascrivibile a responsabilità di chi amministra la Fondazione. In quest'ultimo periodo, poi, - comunicano - abbiamo cercato di affiancare con le nostre professionalita' quanti all'interno della Regione e dell'Universita', si sono impegnati a elaborare un progetto che determini un miglioramento del Centro oncologico in termini di appropriatezza delle prestazioni, di efficienza e di economicità nel superiore interesse della popolazione calabrese in continuità con quanto precisato più volte dal Presidente Scopelliti. Attendiamo fiduciosi - continua la nota - che la Regione nei suoi organi apicali, i commissari alla sanità e l'università assumano la migliore decisione per la salvaguardia dei diritti dei malati e dei lavoratori del Centro oncologico, confermando quell'attenzione per i problemi della sanità calabrese che orienta i loro comportamenti". "Se - continua la nota - la coscienza di avere agito sempre avendo come scopo la salvaguardia dell'interesse dei malati oncologici renderebbe inutile una difesa delle nostre posizioni personali, siamo invece costretti ad uscire dal nostro consueto riserbo perché - spiegano - ci sembra doverosa una difesa del Centro oncologico e di quanti sino ad oggi con enorme spirito di abnegazione, senza badare ad orari e a remunerazione, si sono prodigati per portare avanti la struttura. Se è sacrosanto il diritto di critica, - prosegue la nota di falzea ed Esposito - a nessuno è consentito infangare una struttura che costituisce una delle eccellenze nella sanita' calabrese. Il centro oncologico e' una struttura che ha un'altissima percentuale di occupazione dei suoi posti letto. Risulta dai dati ufficiali che comparano la Fondazione alle altre strutture ospedaliere calabresi che essa si colloca ai primissimi posti per indici di efficienza e di economicita', costo per posto letto e rapporto dipendenti/posti letto. Una struttura che solo nel corso del corrente anno - e' scritto - ha effettuato oltre 800 interventi di chirurgia oncologica, ha avuto 1.600 pazienti in terapia oncologica, ha effettuato 120 studi clinici in campo oncologico ed ha prodotto numerosissime pubblicazioni su riviste internazionali. Un Centro che, proprio in ragione della qualita' della sua ricerca, ha prodotto, unica realta' nel meridione, di uno dei progetti finanziati dall'AIRC con il 5 per mille. Esiste e deve certamente di essere coltivato l'orgoglio di quanti hanno avuto il merito di realizzare tali prestazioni. A nessuno - si legge infine - e' consentito "allarmare" i malati che, numerosissimi, presso la nostra struttura stanno affrontando il doloroso percorso di terapie oncologiche o hanno in programma accertamenti diagnostici o delicati interventi chirurgici".