Rossano, Antoniotti lancia appello al Sindaco: “chiarezza sull’Istituto di Via Torino”
“Non si può lasciare una Città alla deriva e al suo destino. Non è un atteggiamento responsabile. Lo stato delle scuole (non solo il plesso di Via Torino; ci sono tanti istituti in preda al degrado) è solo l’apice di un iceberg sommerso di disservizi, disagi e malumori contro i quali l’esecutivo comunale è totalmente latitante”.
Lo dichiara il capogruppo consiliare del movimento Rossano Prima di Tutto, Giuseppe Antoniotti spiegando che “prima l’Amministrazione comunale annuncia in pompa magna la riqualificazione strutturale della Scuola di Via Torino, poi chiude da un giorno all’altro l’edificio, trasferisce bambini in un altro plesso e li lascia senza scuolabus”.
“Disagi e nulla più – aggiunge Antoniotti – nonostante le continue sollecitazioni e missive inviate dal dirigente d’istituto, Tiziana Cerbino, al Sindaco e all’Assessore di riferimento. Sulla questione del plesso vogliamo vederci chiaro. Capisco che l’edificio andava chiuso perché dichiarato inagibile ma è inammissibile chiudere una scuola senza alcuna pianificazione logistica per gli studenti ed il corpo docenti. Nonostante l’assessore al ramo, nei giorni precedenti alla chiusura della scuola avesse promesso di tutto ai genitori e al corpo docenti: da una nuova scuola per finire alla copertura del servizio scuolabus per gli studenti che sarebbero stati trasferiti a Donnanna. Ma di vero c’è che esiste un progetto, al momento non finanziato, per la demolizione e ricostruzione dell’edificio e che il servizio di accompagnamento degli studenti non è stato ancora programmato”.
“Faccio appello al Primo cittadino – rilancia Antoniotti – affinché, con i poteri conferitigli, continui ad assolvere ai suoi impegni e, soprattutto, dia risposte alla cittadinanza. A partire proprio dalla rimodulazione del servizio scuolabus per i venti alunni del plesso di Via Torino, impossibilitati a raggiungere la momentanea sede designata del quartiere Donnanna. Il Sindaco e l’Assessore al ramo se ne facciano una ragione perché la condizione di arretramento e oscurantismo che oggi vive la nostra Città . conclude - sia sul piano dei servizi che della manutenzione dell’apparato urbano, non ha precedenti”.