Lamezia. Caso Aversa, se ne è parlato con Antonio Cannone al Liceo Galilei
Una quarta classe del Liceo Scientifico “Galilei” di Lamezia Terme ha ospitato il giornalista e scrittore Antonio Cannone per parlare del libro “Il Caso Aversa tra rivelazioni e misteri”.
L’incontro è stato organizzato dalla professoressa Saveria Sesto e durante il dibattito l’autore si è sottoposto alle domande dei ragazzi, parlando della figura del sovrintendente della polizia, Salvatore Aversa (ucciso con la moglie Lucia Precenzano in un agguato mafioso il 4 gennaio 1992), spiegando come è nato il libro e l’esigenza “di far conoscere alle nuove generazioni un episodio tra i più cruenti accaduti in Calabria e l’impegno contro la mafia di un poliziotto integerrimo” evidenziando “gli errori commessi dagli investigatori nel tentativo di fare luce sull’agguato”.
L’autore quindi si è soffermato sui passaggi cruciali del libro: dalle prime dichiarazioni poi rivelatesi false della testimone Rosetta Cerminara che aveva accusato due persone innocenti, fino alle confessioni dei due pentiti, Chirico e Speciale della Sacra corona unita che si auto-accusarono del duplice omicidio. Ai ragazzi, Cannone ha altresì spiegato il senso di un libro che ha come scopo principale quello della memoria.
“Questo caso ha sconvolto non solo la città di Lamezia e la Calabria ma l’intero Paese e rappresenta il sacrificio di chi, lottando contro la mafia, ha pagato con la vita sua e della moglie. Aversa - ha aggiunto Cannone - indagava sul duplice omicidio dei due netturbini, Cristiano e Tramonte, delitto ancora oggi senza nessun colpevole. Lavorò all’informativa sul primo scioglimento del Consiglio comunale per mafia avvenuto nel 1991, sapeva tutto delle cosche e dei loro affari illeciti. Nel codice mafioso, quindi, doveva pagare con la vita, era un poliziotto da eliminare, scomodo”.
L’autore, sollecitato dai ragazzi, non ha esitato a ribadire, come scritto nel libro, “le responsabilità morali della politica in una vicenda dai contorni bui e ancora misteriosi. L’Italia è il Paese delle stragi di Stato, dei segreti e del connubio perverso politica-mafia-massoneria- citando il procuratore Gratteri - che impedisce la crescita economica ed omogenea delle nostre comunità”.
Nel concludere l’incontro con gli alunni dello Scientifico, Cannone ha affermato che il caso Aversa “è una vicenda triste ma che purtroppo bisogna conoscere e della quale è giusto parlarne affinché, soprattutto nelle nuove generazioni, possa crescere una sana coscienza civile utile a neutralizzare un fenomeno come quello mafioso che impedisce lo sviluppo e tiene sotto scacco cittadini e istituzioni”.