FenImprese, Meringolo: formazione e innovazione per lo sviluppo del territorio

Crotone Attualità
Vincenzo Meringolo

“Il territorio crotonese non riesce a decollare per una sorta di atavica arretratezza che lambisce il tessuto economico e sociale. Un turismo in progressiva diminuzione, una disoccupazione galoppante. Problematiche queste di cui bisogna, consapevolmente, prendere coscienza per cercare di analizzare le motivazioni che condizionano uno sviluppo proporzionato alle fattezze naturali del territorio. – Lo scrive in una nota Vincenzo Meringolo, Vice Presidente Provinciale Fenimprese Crotone -

È necessario dare spazio all'imprenditorialità giovanile nel turismo, dando sostegno e accompagnamento ad un settore che ha bisogno di innovazione di approccio e competenza. Le imprese e le istituzioni devono dare un contributo determinante alla formazione professionale per creare una diffusa competenza e cultura dell'accoglienza nelle nuove generazioni che si affacciano al mondo del lavoro, è importante rivolgere attenzione al ruolo dei licei professionali, in particolare quelli del turismo che devono essere rafforzati.

Un cambio di mentalità - scrive Meringolo - quello che serve per contrastare la competizione globale, la necessità di puntare su una formazione sempre più specializzata e di favorire la destagionalizzazione attraverso eventi nei periodi di minore affluenza di turisti.

La FenImprese, ha da tempo promosso iniziative rivolte a dare strumenti idonei all’imprenditoria locale e non solo, istituendo corsi di formazione professionali per titolari e dipendenti del settore turistico e alberghiero, della ristorazione, del settore alimentare, di quello sanitario e agricolo.

Investire nella cultura e nella sua valorizzazione, puntare sull’innovazione, sarebbe una strada per combattere la disoccupazione, poiché si potrebbero aprire fronti praticamente inesplorati di occupazione in Italia

Bisogna studiare i modelli di sviluppo dare voce e corpo ai lab universitari che potrebbero trovare un grande bacino di produzione scientifica all’interno del fenomeno turistico, andando a ricoprire i più svariati ambiti.

Creare fucine scientifiche che possano riconnettersi al territorio, creare una logica di integrazione dei dati contenuti in rete, rendere i dati accessibili (attendibili) e visibili in immediato, realizzando sistemi di interoperabilità attraverso la digitalizzazione del prodotto culturale e perché no? Definendo strategie di comunicazione per i musei e poli culturali lasciati alla polvere.

Combattiamo per migliorare le cose in un Paese che forse migliorerebbe da solo come tutti gli altri, se solo fosse consentito il ricambio generazionale e quindi la naturale evoluzione dei suoi impiegati.

La scommessa - conclude Meringolo - riguarda i nostri giovani, dobbiamo puntare a un progetto, forte e condiviso, di rilancio del territorio, tale da arginare il rischio di spopolamento delle nostre aree”.