Fotomontaggi hard finivano su Facebook, le vittime ignare: beccato web stalker
Prendeva le foto di ignare persone a cui ritagliava il viso e, con dei fotomontaggi, li incollava su immagini di donne nude ed in pose e atteggiamenti hard. Le stesse, poi, finivano pubblicate su Facebook.
Autore dei montaggi un 58enne cosentino, F.I., che ieri è finito però nelle maglie degli investigatori della Guardia di Finanza di Sibari che lo hanno arrestato su ordine del Gip del Tribunale di Castrovillari e su richiesta della Procura diretta da Eugenio Facciolla.
L’indagine per arrivare alla sua identificazione, sviluppata anche in ambito internazionale, è stata delegata dal Pubblico Ministero Antonino Iannotta.
Per queste sue “opere” il 58enne ora rischia fino ad 8 anni di carcere: le accuse nei suoi confronti sono difatti di reiterati atti persecutori e diffamazione.
Le investigazioni hanno appurato come le vittime, in particolare due coniugi, ma anche loro parenti stretti ed amici, siano stati i destinatari di diversi atti persecutori, realizzati appunto con la diffusione sul noto social network - tramite differenti falsi profili creati ad hoc - dei fotomontaggi pornografici dal contenuto evidentemente offensivo per la dignità e l’integrità morale dei diretti interessati.
Alcuni di questi, dopo la pubblicazione, si erano visti praticamente “bombardare” da sms molesti con contenuti sessuali; altri avrebbero ricevuto delle telefonate moleste e sgradevoli, che utilizzavano appellativi volgari ed ovviamente offensivi.
Ma, soprattutto, sui falsi profili Facebook venivano postati e diffusi dei messaggi dal contenuto “forzatamente romantico”, frasi offensive e fotomontaggi esplicitamente pornografici, inviati anche a profili di parenti ed amici delle stesse vittime.
Atti persecutori, insomma, ripetuti, che avrebbero determinato un perdurante stato di ansia e di paura costringendo le vittime a cambiare le proprie abitudini di vita, destabilizzandone la serenità e l’equilibrio psicologico.
In particolare una di loro ha dovuto cambiare per quattro volte il proprio numero di cellulare, oltre che addirittura cambiare lavoro ed uscire di casa solo accompagnata, sentendosi sempre in ansia e avendo anche timore per la propria incolumità. Molestie che si sono estese anche a parenti ed amici delle principali vittime, fino ad arrivare ad offese a familiari defunti.
La maggior parte dei falsi profili utilizzati venivano rapidamente disattivati impedendo così l’individuazione del responsabile: due si questi, però, sono stati immediatamente rintracciati dagli inquirenti e grazie ad un decreto di acquisizione dei cosiddetti “file log” in lingua inglese è stata inoltrata una richiesta di informazioni al portale “Facebook Security Department”, reso disponibile dal social network.
Analizzando i dati ricevuti, si è risaliti agli indirizzi IP utilizzati sia in fase di registrazione che nei successivi accessi. Da un operatore telefonico nazionale si sono stati ottenuti poi i numeri telefonici collegati individuando tre utenze di rete fissa, riferibili a soggetti terzi ed ignari che lo stalker aveva utilizzato indebitamente.
Dopo tutta questa trafila di analisi dei dati, si è risaliti al 58enne per il quale il Giudice per le Indagini preliminari ha disposto i domiciliari con il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo – sia esso telefonico, telematico, informatico o digitale – con persone diverse da quelle che compongono il suo nucleo familiare convivente.