Rogo al Tonnina’s, appiccato per truffare l’assicurazione. Fermato presunto mandante

Catanzaro Cronaca

Sono state identificate con certezza le due persone decedute nel rogo del pub Tonnina’s di Catanzaro Lido, distrutto nella notte tra mercoledì e giovedì scorso (LEGGI).

Come già anticipato ieri si tratta di Giuseppe Paonessa (di 34 anni) e Eugenio Sergi (33), entrambi di Borgia e assenti dalle loro abitazioni proprio dalla notte dell’incendio.

Gli investigatori fanno sapere che corrispondono infatti alcune caratteristiche somatiche tipiche rilevate su un cadavere e alcuni oggetti personali ritrovati sull’altro.

Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore di Catanzaro, Chiara Bonfadini con la supervisione dell’Aggiunto Vincenzo Capomolla e del Procuratore Capo Nicola Gratteri, sono condotte dalla Squadra Mobile ed hanno consentito di ricostruire la dinamica dei fatti arrivando appunto all’identificazione dei due corpi trovati nel locale.

I sopralluoghi tecnici e le investigazioni svolte con le dichiarazioni dei testimoni e con intercettazioni telefoniche ed ambientali, effettuate nell’immediatezza, avrebbero permesso di accertare che Paonessa ed Sergi, si sarebbero introdotti nel pub utilizzando chiavi originali e dissimulando una effrazione.

Una volta all’interno avrebbero cosparso sulla superficie tre taniche, e quindi 80 litri di benzina, e usato un erogatore, tipo un nebulizzatore per agricoltura. Tutto materiale che è stato ritrovato dagli agenti durante la ricognizione.

Il combustibile - spiegano gli inquirenti - evaporando negli ambienti, avrebbe saturato l’aria e una volta appiccate le fiamme queste avrebbe provocato un’esplosione che ha investito i due, che non sono riusciti a sfuggire al fuoco immediatamente divampato uccidendoli.

Le indagini dimostrerebbero che l’incarico di appiccare l’incendio sia stato conferito ai due da Gennaro Fiorentino, 47enne, collaboratore e parente del titolare del locale andato a fuoco, e che conosceva i due, dal momento che erano frequentatori del “Tonnina’s”.

All’origine della richiesta vi sarebbe stata l’intenzione di lucrare sul rimborso dell’assicurazione accesa sull’attività commerciale, così da far fronte ad una grossa esposizione debitoria.

Gli inquirenti hanno quindi escluso l’ipotesi dell’estorsione e del coinvolgimento della criminalità organizzata.

Fiorentino, a seguito delle contestazioni delle risultanze investigative acquisite a suo carico dagli operatori della Squadra Mobile, nel corso di un lungo interrogatorio, condotto da Chiara Bonfadini durante la notte, ha in effetti ammesso le sue responsabilità ed è stato, nelle prime ore della mattinata, sottoposto a fermo per i reati di danneggiamento seguito da incendio e morte come conseguenza di altro delitto.

Dopo le formalità di rito è stato portato nel carcere di Catanzaro, in attesa dell’udienza di convalida.