La star Noa incanta e commuove il pubblico del Rendano
Ha incantato il pubblico del Rendano la cantante Noa. E l’ha fatto in un concerto straordinario, preceduto in mattinata dalla toccante visita al vicino campo di internamento di ebrei di Ferramonti di Tarsia e alla vallata dove è in progetto la realizzazione del primo cimitero per migranti d’Europa.
Una serie di iniziative collegate al concerto hanno scandito una giornata memorabile per la storia calabrese degli eventi musicali e culturali, perfettamente studiata e organizzata da Ruggero Pegna, nell’ambito della trentaduesima edizione di “Fatti di Musica”, il festival del miglior live d’autore da lui ideato e diretto.
La star israeliana ha inaugurato nel modo più toccante un nuovo progetto dedicato a figure che si sono distinte sul tema del rispetto dei diritti umani, con la collaborazione e il Patrocinio dell’Assessorato comunale alla Comunicazione presieduto da Rosaria Succurro e dell’ Assessorato alla Cultura della Regione Calabria, nell’ambito dei “Grandi Festival Internazionali storicizzati”.
Noa ha letteralmente stregato un teatro gremito e visibilmente emozionato sin dal primo brano, con la sua voce unica al mondo e brevi ma intensi monologhi, che hanno spaziato sui molteplici temi umanitari e civili che hanno da sempre contraddistinto il suo impegno non solo artistico. Una vera messaggera di pace, da poco anche insignita dal Presidente Mattarella dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana.
Accompagnata dalla sua band di eccezionali musicisti: Gil Dor alla chitarra, Gadi Seri alle percussioni e Adam Ben Ezra al contrabasso, ha spaziato tra i successi mondiali in varie lingue della sua ricca discografia, che comprende ben undici album di inediti: da “Achinoam Nini and Gil Dor” dell’esordio nel 1993, a “Blue Touches Blue” del 2000, fino a “There Must Be Another Way” del 2009, “Noapolis (Noa Sings Napoli)” del 2011 e l’ultimo “Love Medicine”.
In assoluta anteprima, ha anche regalato un autentica perla, presentando il suo prossimo album dedicato a Johann Sebastian Bach, una stupefacente fusione di classica e pop che ha raccolto lunghissimi applausi. Non sono mancati brani oramai storici come "Little Star", in cui tocca il tema della Shoah, la celebre "La vita è bella” (Beautiful thet way), colonna sonora da Oscar del film di Benigni, I don’t know, uno dei suoi brani più noti, in cui suona magistralmente anche le percussioni ed un nuovo singolo che affronta con delicatezza il tema dell’eutanasia. Nella scaletta pure uno splendido omaggio impregnato di magnifica teatralità a Joaquin Sabina, che ha collaborato insieme a Gilberto Gil all’incisione di “Love Medicine”.
Prima dell’ultimo bis, Noa ha ricevuto sul palcoscenico dall’assessore Rosaria Succurro il Premio “Un Ponte tra le Stelle” per il suo impegno a favore dei Diritti Umani e Civili, realizzato dall’orafo crotonese Gerardo Sacco, anch’egli sul palcoscenico. Con loro, il sindaco di Tarsia Roberto Ameruso, che ha ringraziato l’artista per la vista a Ferramonti e Brunella Stancato, Presidente di Federanziani Calabria, che ha regalato a Noa una “mattonella” della “Sciarpa della Pace” realizzata dai “Nonni di Calabria”, con cui è stata accolta al campo di internamento.
Una lunga standing ovation al termine di “Beautiful thet way” ha concluso un evento musicale indimenticabile. Come la stessa Noa aveva anticipato, è stato realmente “un viaggio nel cuore e nella mente, con molta passione, ritmo, emozione, poesia e, soprattutto, amore!”.
Ruggero Pegna non ha dubbi. “Noa è la voce delle stelle. Nel mio festival è stata ospite ben otto volte ed ogni suo concerto è sempre nuovo e speciale. E’ una delle più grandi cantanti del mondo di sempre, per il talento vocale, l’unicità artistica e la sua umanità, che si fondono naturalmente sul palcoscenico in quello che considero uno dei più straordinari spettacoli musicali a cui si possa assistere e partecipare. La Calabria ha bisogno di eventi artistici e culturali veri, come questo, anche per promuovere e valorizzare le sue tante risorse positive, il suo inestimabile patrimonio culturale e le sue bellezze!”.