Locri: alternanza scuola-lavoro, licei di Mantova alla scoperta del Reggino
Si è appena concluso il progetto di alternanza scuola-lavoro “Il valore della bellezza” dell’Istituto D’Arco-D’Este di Mantova, guidato dalla dirigente Maria Rosa Cremonesi. La bellezza come valore storico, artistico e anche economico al centro del fitto programma di incontri predisposto da Marò D’Agostino.
Cinquantasette studenti del Liceo economico e Liceo delle scienze umane e grafico multimediale D’Arco-D’Este, accompagnati dai docenti Andrea Ranzato, Costanza Bertolotti, Chiara Gandini, Paolo Ceriani, Saro Torreggiani, Giacomo Rosa, hanno incontrato esperti e preso parte a laboratori in un affascinante e significativo percorso dall’antico al moderno.
Sono stati guidati da Laura Delfino, responsabile didattica museale, alla scoperta del Parco archeologico di Locri Epizefiri con i suoi preziosi siti; la restauratrice Antonella Ursino ha illustrato loro le pratiche di scavo e la catalogazione dei reperti; mentre con l’archeologa Silvana Iannelli hanno approfondito il valore delle permanenze archeologiche nella cultura e nell’economia attuali.
Gli studenti hanno, inoltre, visitato il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria e il borgo antico di Chianalea, a Scilla, mentre alla Casa delle Erbe di Antonimina hanno vissuto una giornata a contatto con la natura, completa di escursione guidata dall’ambientalista Arturo Rocca.
Prodotti della tradizione gastronomica calabrese sono stati selezionati per la degustazione dall'associazione “Boschetto fiorito”. Gerace con le sue chiese e la maestosa cattedrale è stata visitata con la guida dello storico Vincenzo Cataldo.
La bellezza contemporanea è stata protagonista grazie alla Galleria Arké di Locri, dove hanno potuto ammirare l’arte innovativa e controcorrente di Xante Battaglia, grazie alla musica d’autore di Fabio Macagnino e all’incontro con l’azienda Cangiari di Gioiosa Ionica, riconosciuto e affermato marchio di alta moda etica.
Laboratori di comunicazione, con la giornalista Maria Teresa D’Agostino, e di grafica, con Marò D’Agostino, hanno offerto agli studenti la chiave di lettura per veicolare cultura e bellezza e per documentare il viaggio in Calabria.
Per il secondo anno consecutivo il prestigioso istituto mantovano ha scelto la Locride per un progetto di alternanza non scontato, teso alla scoperta di ricchezze poco note come il patrimonio archeologico calabrese e i moderni fattori propulsivi.
Per fine mese è atteso un nuovo gruppo per un altro progetto, questa volta legato alle espressioni musicali del sud.
Grande soddisfazione esprime la dirigente Cremonesi: «Lo speciale spirito di accoglienza di questa terra ha facilitato il dialogo con gli specialisti che hanno illustrato i vari aspetti di questa regione meravigliosa. Abbiamo provato emozioni indelebili e apprezzato la ricchezza, spesso sottaciuta, di un territorio unico che si concretizza nel paesaggio naturale e in quello umanizzato. I ragazzi devono capire che tutto ciò deve essere difeso perché, a fronte dei mutamenti del mercato del lavoro può costituire una preziosa risorsa».
Conclude Marò D’Agostino: «Può apparire paradossale che un progetto di alternanza scuola-lavoro di un nutrito gruppo di ragazzi lombardi si realizzi in uno dei territori più “poveri” d’Europa, in un luogo la cui lingua manca di tempo futuro e dal quale è in corso una delle più massicce emigrazioni giovanili e intellettuali della storia italiana. Ma non è questa calabrese la metafora dell’attuale condizione giovanile nel nostro Paese?”
“Lo sforzo di questo progetto, condiviso con entusiasmo dalla dirigente, dal gruppo dei docenti e dagli studenti che hanno partecipato ai laboratori – aggiunge - è stato quello di accedere a scenari di attività che peraltro e per fortuna esistono o si prefigurano nei “microcosmi” della bellezza (paesaggio, archeologia, arti, cultura dell’accoglienza e delle tradizioni) cui abbiamo fatto coincidere varie tappe del programma di lavoro e conoscenza. Situazioni, esemplari ma affatto uniche nella Locride, in cui il valore economico e professionale si declina innanzitutto su coordinate di impegno e di resistenza etica».