Cara S. Anna, inaugurata area verde. Sarà curata dai migranti
“Rifiorisce il Centro”. Questo lo slogan scelto per la manifestazione che ha visto protagonisti i migranti del Regional Hub di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, che questa mattina hanno piantato fiori ed alberelli in un’area del Centro d’accoglienza destinata al verde. L’iniziativa, promossa dal direttore del Regional Hub di Sant’Anna Vitaliano Fulciniti, ha visto la presenza del Prefetto di Crotone, Cosima Di Stani, che ha inaugurato l’area verde con tanto di taglio del nastro.
Obiettivo dell’iniziativa, è quello di valorizzare e promuovere la cura degli spazi verdi presenti nel Centro, attraverso il coinvolgimento diretto degli stessi migranti,. Saranno loro, infatti, a prendersi cura della manutenzione dell’area verde, e più in particolare se ne occuperà un gruppo di 10 volontari provenienti da Costa d’Avorio, Senegal Gambia e Nigeria, sotto l’attenta regia del personale della Miser.Icr.
Complessivamente sono state piantate 30 piante floreali, 15 alberi di melograno e 10 alberi di ulivo, alcuni dei quali simbolicamente interrati dai bambini ospiti del Centro. Le piante floreali sono state donate da Pandora Vetere, titolare di un vivaio di Isola Capo Rizzuto, che ha omaggiato i migranti del Regional Hub di Sant’Anna di 100 piantine di fiori.
La sempre crescente cura degli spazi aperti del Centro, collima con la prospettiva segnata dal Prefetto di Crotone Cosima di Stani, che ha esortato a porre in essere iniziative che consentano allo straniero di sentirsi accolto e coccolato come in una vera e propria “casa”.
“Vogliamo rendere il Centro d’accoglienza - ha osservato il Direttore Vitaliano Fulciniti - un “giardino fiorito” dove l’essere umano, i suoi bisogni e la sua “voglia di bellezza” siano sempre messe in risalto con giornate tematiche e progettazioni ad hoc”.
“L’operazione di piantumazione - ha spiegato Fulciniti - è stata effettuata direttamente dai nostri ospiti, i quali successivamente avranno anche il compito di prendersi cura dell’area verde, e ciò al duplice fine di impegnare proficuamente il loro tempo ma anche di responsabilizzarsi rispetto al mantenimento di quella parte di “bello” che loro stessi hanno contribuito a realizzare”.
“Proprio sul concetto di autoresponsabilità e di cura dei propri spazi – ha concluso il direttore – tenderanno in futuro tutta una serie di progetti atti a far “Rifiorire il Centro” e rendere più piacevole il soggiorno dei richiedenti protezione”.