Oliverio a Stilo: “Alziamo la testa e valorizziamo le ricchezze della nostra terra”
“L’inaugurazione della nuova sala del Consiglio comunale, che è il luogo della democrazia e della massima espressione della volontà popolare, è un fatto importante, ma ancor più importante è il fatto che questo luogo sia stato portato a tanto splendore grazie all’ apporto dei lavoratori fruitori di ammortizzatori sociali che, attraverso il loro lavoro, hanno dimostrato che è possibile un impiego utile, a favore delle comunità e del bene comune, di risorse umane che, in assenza di occupazione e lavoro, fruiscono degli ammortizzatori sociali”. Lo ha detto il presidente della Regione, Mario Oliverio, nel corso dell’inaugurazione della nuova Sala Consiliare e Conferenze del Comune di Stilo, a cui hanno preso parte anche il Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace,monsignor Francesco Oliva, che ha benedetto i nuovi locali, il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, il Consigliere delegato della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Nino Castorina, numerose autorità civili e militari della regione, tantissimi cittadini e i Sindaci del comprensorio di tutta la Locride.
“Stilo -ha sottolineato Oliverio- è una cittadina importante della nostra regione, che possiede un patrimonio culturale che caratterizza più complessivamente la ricchezza di cui la nostra regione va orgogliosa e che nel corso dei decenni non è stata valorizzata a sufficienza, ma è anche la città di Tommaso Campanella. A tal proposito stasera voglio annunciare qui che la Regione per celebrare il 450° anniversario della nascita di Tommaso Campanella assumerà un’iniziativa che non solo ci permetterà di ricordare adeguatamente la sua opera e il suo pensiero, ma di rilanciare più complessivamente un’attenzione su Stilo e su questo territorio”.
Il presidente della Giunta regionale, dopo aver salutato i presenti e, con particolare stima, Oliva “che svolge un ruolo importantissimo in questo territorio particolarmente sofferente”, ha illustrato le più importanti iniziative e gli investimenti che il governo regionale ha finora messo in campo per rompere l’isolamento e togliere dalla marginalità e dalla perifericità l’intero comprensorio della Locride: ammodernamento ed elettrificazione della ferrovia jonica e della SS.106, investimenti per contrastare il dissesto idrogeologico e per la messa in sicurezza degli edifici scolastici dal punto di vista sismico, depurazione e sistema idrico e fognario, la definizione di un grande programma di valorizzazione dei beni culturali sia attraverso un accordo con il Mibact che attraverso investimenti di risorse importanti disponibili su programmi regionali e comunitari.
“Dobbiamo lavorare insieme -ha rimarcato Oliverio- per fare in modo che il nostro patrimonio culturale diventi un grande attrattore. In questo senso è importante che i comuni facciano rete e collaborino tra loro. Bisogna uscire dal localismo per costruire un progetto capace di valorizzare la ricchezza presente su tutto il territorio regionale. In questo senso un altro tema su cui stiamo lavorando e su cui, a breve, sarà pubblicato un apposito bando, è quello della valorizzazione dei piccoli borghi, intesa non solo come recupero del patrimonio edilizio, ma come rilancio della tradizioni, recupero di mestieri e, quindi, come opportunità per recuperare una identità e per offrire anche nuove opportunità di lavoro. Fondamentale, quindi, è il rapporto tra la Regione e i Comuni, che devono diventare i veri protagonisti, i soggetti attuatori di questi progetti e per i quali, soprattutto per quelli più piccoli, abbiamo costituito apposite strutture di supporto e di accompagnamento”.
“Se lavoreremo tutti in questa direzione -ha concluso Oliverio- sono sicuro che riusciremo a fare di questo straordinario patrimonio culturale un progetto di cambiamento della nostra regione e all’affermazione dell’identità della nostra terra di cui dobbiamo essere orgogliosi e fieri. Anche i fatti negativi, a partire dalla presenza della criminalità organizzata, che non devono essere negati e vanno combattuti, non possono essere utilizzati per inibire, offuscare e mortificare l’orgoglio, i valori e l’identità di una terra come la nostra che ha generato figli illustri come Tommaso Campanella che hanno dato un contributo straordinario alla cultura e al pensiero mondiale. Da Stilo, quindi, mi permetto di lanciare a tutti i calabresi un messaggio forte e chiaro: alziamo la testa, abbandoniamo definitivamente la cultura del piagnisteo e del lamento e lavoriamo, tutti insieme, per valorizzare e rilanciare la nostra storia, i nostri valori, i fattori positivi che hanno fatto e continuano a fare veramente grande la Calabria”.