Fli. Immobilismo dell’amministrazione comunale di Locri
L’azione amministrativa dell’esecutivo comunale di Locri, presieduto dall’arch. Francesco Macrì, si trova in una situazione di grave inoperosità che provoca ricadute negative per la cittadinanza. Negli ultimi anni, d'altronde , si erano evidenziate difficoltà gestionali,estrinsecatesi in crisi politiche che avevano provocato alcuni rimpasti di giunta, con l’inserimento, nell’ultimo di questi, persino di componenti eletti nell’opposizione. Oggi purtroppo si è giunti all’immobilismo totale e alcune inadempienze amministrative,piuttosto elementari, lo denotano. L’illuminazione in alcune importanti vie cittadine,come la centralissima via Matteotti, è carente ed in alcuni tratti quasi inesistente. Considerando che le stesse vie hanno dei marciapiede mal ridotti,quando non addirittura mancanti, si può comprendere come sia messa a repentaglio l’incolumità dei cittadini, soprattutto degli anziani, che si trovano a percorrerle. Inoltre esiste il paradosso che in alcune zone, dove c’è carenza di luce, insistono telecamere, istallate per motivi di sicurezza, ma che in queste condizioni non parrebbero di particolare ausilio. La pulizia delle strade si limita alla sola via centrale,Vittorio Emanuele, con la zona adiacente al municipio e quella vicino al tribunale, il resto del centro urbano sopporta un totale abbandono ed rifiuti ingombranti fanno bella mostra vicino ai cassonetti, ove, per periodi lunghi di tempo, rimangono a deturpare l’immagine della città, senza essere prelevati da alcuno. Un altro esempio che potrebbe sembrare minore, ma non lo è, è l’assoluta mancanza presso le pensiline e i posteggi dei molti autobus pubblici di linea interna e di collegamento con i centri vicini, delle normali tabelle con gli orari delle corse,con notevole disagio per i viaggiatori. Basterebbe iniziare con questi semplici accorgimenti, per avviarsi poi a pensare a qualcosa di più grande. Ogni azione amministrativa deve partire dalle necessità primarie del cittadino che sono fondamentali, per poi passere ad ogni altra esigenza di cui ha bisogno una società civile di un centro abitato che gode dell’appellativo di Città, voluto e ottenuto da questa medesima amministrazione,ma che oggi assomiglia di più ad una definizione ironica.