Villa San Giovanni, presentato progetto di recupero della Fontana Vecchia
È stata presentata dall’amministrazione comunale capeggiata da Maria Grazia Richichi l’opera di restaurazione della Fontana Vecchia di Villa San Giovanni.
Il sindaco è intervenuto durante una conferenza stampa spiegando che la fontana è sono un tassello, basti pensare alla riqualificazione dell’ex mattatoio, al museo scientifico dello Stretto, all’archivio storico e al museo dei marinai, tutte opere che puntano a valorizzare lo Stretto di Messina come patrimonio Unesco.
Ecco che, in questo percorso ambizioso, l’amministrazione ha dato particolare attenzione al restauro di Fontana Vecchia - per la quale, il Ministero dei beni e le attività culturali, Soprintendenza di Reggio Calabria ha posto il vincolo storico-artistico. Il lavoro di recupero affidato agli architetti Cinzia Basile e Maria Tripepi ha dato modo di accertare che una prima fontana era stata eretta a Villa nel 1792 per ordine del Re ma di uso privato della famiglia Caracciolo.
Solo nel 1827 si ottenne la distinzione tra l’acqua pubblica del comune di Villa e l’acqua privata della famiglia Caracciolo. Una lunga storia che ha portato oggi, dopo aver accertato la proprietà della fontana, l’amministrazione comunale a dare il via a questo progetto che, dopo varie vicissitudini, riguardanti per lo più la meticolosità di scelta dei materiali da impiegare e le prove da effettuare, ha finalmente riconsegnato alla città un bene così prezioso che per troppi anni è stato abbandonato e non valorizzato a dovere.
Il sindaco Richichi, nel ringraziare i tecnici e i responsabili del procedimento e i responsabili della Sovrintendenza gli architetti Roberta Filocamo e Dario Dattilo, ha espresso enorme soddisfazione: “sono lieta di consegnare alla città il bene storico Fontana Vecchia dopo l’intervento che ha riportato alla luce la preziosità dei materiali originali conservando e consolidando, l’identità del manufatto storico e l’apparato murario”.
Anche i progettisti e i direttori lavori Basile e Tripepi hanno confermato come: “dopo un’attenta analisi si è passati alla descrizione morfologica della struttura fisica della costruzione. Successivamente si è giunti all’identificazione di una serie di tipologie di degrado e alle modifiche che un materiale lapideo subisce con il passare del tempo. Solo dopo, si è passati al restauro conservativo”.
Anche il responsabile del procedimento Francesco Morabito è intervenuto per spiegare come si sia cercato di lavorare sul monumento in maniera non traumatica, avendo sempre cura di mettere in risalto la nuova integrazione rispetto alla muratura esistente.
“Appena sarà possibile, sarebbe opportuno procedere con il secondo stralcio funzionale del progetto che prevede la realizzazione della piazzetta antistante la Fontana”.
Quella consegnata alla città non è una singola opera ma la volontà di recuperare le meraviglie storico-culturali presenti in tutto il territorio villese e, una volta riportate agli antichi splendori, metterle in rete per dare alla città un valore aggiunto necessario per il tanto agognato sviluppo turistico.