Le multe in autostrada le pagavano i morti, nei guai i titolari di un’agenzia di pompe funebri
Due uomini di Reggio Calabria, padre e figlio, D.C., 62enne, e V.C., 34 anni, titolari della ditta di un’agenzia di pompe funebri a conduzione famigliare sono finiti nei guai per concorso in falso ideologico e materiale, sostituzione di persona e false dichiarazioni a pubblico ufficiale dopo che una indagine della polizia stradale del modenese ha scoperto un originale stratagemma applicato dai due per eludere le contravvenzioni da tutor nei tratti autostradali.
IL FATTO | Gli agenti della stradale sono incappati in alcune violazioni ai limiti di velocità sull'A1 nel modenese, segnalate dal sistema dei tutor e dopo alcune indagini hanno appurato come padre e figlio utilizzavano certificati di morte e documenti d'identità e patenti delle persone scomparse per comunicare alla Stradale che alla guida dei mezzi che avevano commesso la violazione vi erano i deceduti, non venendo così decurtati dei punti sulla patente. Le persone segnalate alla guida erano effettivamente a bordo dei veicoli, ma purtroppo come salme.