Reggio, CasaPound: “assurda la scelta di interrare gli scavi di Piazza Garibaldi”
“Una città che diventa sempre di più una discarica a cielo aperto. Un’unica grande periferia degradata a mo’ di colabrodo, il cui simbolo sono le voragini amministrative ed architettoniche. Ed anche il Corso Garibaldi, una volta via principale della città, diventa simbolo ed emblema di vergogna". A dichiararlo in una nota è il portavoce reggino di CasaPound Italia Nicola Malaspina.
“Mentre altre città riescono a valorizzare qualsiasi cosa Reggio Calabria vince il primato della mancanza di cultura, di visione, di strategia, di progettazione. Vergognosa in questo senso la notizia appresa dai commercianti di Corso Sud, cioè che gli scavi di Piazza Garibaldi, verranno interrati”. Spiega Malaspina, che aggiunge: “Il Corso Garibaldi è la via principale del centro storico di Reggio Calabria, via che collega la zona nord della città, da Piazza De Nava, in cui è presente il Museo Archeologico Nazionale, espressione architettonica di Marcello Piacentini, con la zona sud dove si trova Piazza Garibaldi, prospiciente la Stazione Centrale di Reggio Calabria esempio razionalista dell’architetto futurista Angiolo Mazzoni. Lungo questa arteria, centro nevralgico di importanza socio/economica per tutti i reggini, si è svolta e si svolge tutta la storia di Reggio Calabria, storia che ad oggi registra il punto più basso mai raggiunto. Si pensi allo stato di abbandono in cui versa Piazza De Nava, che dovrebbe rappresentare il “foyer” dell’importante Museo Nazionale; allo stesso Corso, di cui non si ricorda neanche più l’inizio dei lavori di riqualificazione, pavimentato in modo irregolare”.
“Ma è proprio a Piazza Garibaldi - prosegue Malaspina - che troviamo l’esempio emblematico dell’incompetenza e del pressappochismo dell’odierna Giunta Comunale. Si, proprio così, la “SVOLTA” è rappresentata da dei “buchi” con quello che resta della piazza intorno. A due anni dai ritrovamenti archeologici in Piazza Garibaldi, giudicati di notevole importanza dalla Soprintendenza archeologica, non si è potuto che registrare l’assenza ad ogni livello della classe dirigente reggina. In due anni gli scavi sono diventati fosse a cielo aperto, ricettacolo di immondizia e l‘intera piazza, che dovrebbe essere il biglietto da visita per chi arriva alla Stazione Centrale, ridotta in una situazione di abbandono e degrado mai vista prima, priva di servizi non solo al viaggiatore ma anche al cittadino, pregiudizievole finanche alla sicurezza dei passanti. Siamo vicini ai membri del Comitato Corso Sud che da tempo si sono fatti portavoce delle problematiche di questa zona e ci uniamo a loro nel denunciare l’intenzione di questa amministrazione di ricoprire definitivamente gli scavi”.
"Quale città - conclude l'esponente di CasaPound - ha la possibilità di avere una stazione di rilevanza storico/architettonica con antistante un parco archeologico? Siamo basiti di fronte a tanto pressapochismo, ma si sa chi non ha idee si sa solo rifugiare dietro scuse per colmare carenze che poi avvalora dietro aumenti di tasse, scaricando le colpe su altri soggetti. Non c’è passato, non c’è storia e non c’è neppure futuro per Reggio ed oltre alla Giunta Falcomatà vanno ringraziati anche i Dirigenti della Città metropolitana che evidentemente pensano solo alla riscossione dello stipendio a fine mese senza avere la minima intenzione di far rifiorire la nostra martoriata città”.