Orsomarso in blu: giornata tra sport e solidarietà, ospite Amaurys Pérez
L’Amministrazione comunale di Orsomarso e l’associazione di volontariato “Dimmi A… onlus” hanno organizzato per sabato prossimo, in piazza Aldo Moro, con inizio alle 9.30, la seconda edizione di “Orsomarso in blu, non solo il 2 aprile”.
Si tratta di un progetto di adozione scolastica e sociale per l’inclusione di bambini e ragazzi con disturbo dello spettro autistico, patrocinato dai comitati provinciali di Cosenza del Coni, del Comitato Italiano Paralimpico, dalla Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali (Fisdir), della Federazione Italiana Sport Orientamento (Fiso), della delegazione dell’Alto Tirreno cosentino della Croce Rossa Italiana, in collaborazione con la Pro Loco di Orsomarso, l’associazione “Valle Argentino” e l’associazione “Calcia l’Autismo”.
Ospite speciale della manifestazione sarà il celebre campione Amaurys Pérez, cubano naturalizzato italiano, già allenatore e giocatore della squadra cosentina di pallanuoto, molto noto al grande pubblico per le sue recenti partecipazioni a famose trasmissioni televisive di Mediaset e Rai.
Molto attesa da tutti i partecipanti la riconfermata partecipazione dell’Arma dei Carabinieri, dell’Unità per la Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato, presenti con il Reparto a Cavallo e il Reparto Cinofili, i mezzi e il personale per avvicinare le centinaia di bambini presenti alla conoscenza del lavoro che svolgono quotidianamente per la tutela del cittadino.
Un altro momento ludico ed educativo che animerà particolarmente per l’occasione lo spettacolare borgo di Orsomarso (CS) sarà quello espresso dal progetto di prevenzione e sicurezza Pompieropoli, curato dall’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco: si tratta dell’allestimento di un percorso ludico e di abilità, dove i bambini potranno superare diversi ostacoli con prove di coraggio, come camminare su una trave e restare in equilibrio, scendere da uno scivolo o da una pertica, salire su una parete di arrampicata o spegnere un incendio creato in una apposita vasca con sostanze infiammabili.
Oltre a quanto si potrà esplorare e conoscere con le Forze dell’Ordine e i Vigili del Fuoco, il ricco programma della manifestazione prevede la possibilità di conoscere i giochi di un tempo e di esercitarsi nella conoscenza con dei laboratori manuali.
“Orsomarso in blu” sarà presentata dal giornalista Valerio Caparelli e trasmessa in tutto il mondo con i conduttori e gli animatori della web radio LivEvent della Miro Spot-Point che, oltre ad un angolo dedicato allo zucchero filato, per allietare tutti i bambini presenti, ha organizzato uno spazio con gonfiabile dove si terranno quadri di musica e animazione, con informazioni sul passaggio del prossimo Giro d’Italia.
“Insieme ai tanti amici che renderanno speciale questa seconda edizione - ha dichiarato il primo cittadino Antonio De Caprio - noi non vogliamo celebrare la difficoltà di chi viene colpito da questa particolare patologia, ma offrire, attraverso una giornata di gioioso coinvolgimento, la possibilità di creare e diffondere una coscienza inclusiva della società attraverso una rete di conoscenze sociali che possa prendersi cura dei soggetti autistici, accogliendoli e coinvolgendoli nel mondo in cui vivono con un impegno attivo, rendendoli indipendenti soprattutto quando non ci saranno più i genitori a sorvegliare sulle loro vite. Per questo, abbiamo coinvolto le scuole del territorio, le Forze dell’Ordine, le associazioni di volontariato e, soprattutto, grazie ai dirigenti provinciali degli Enti sportivi che hanno patrocinato l’evento, le numerose società sportive presenti sul territorio che possono, con il loro intervento, rappresentare un vero momento di crescita e integrazione per quei bambini e ragazzi che sono affetti da autismo”.
“Con questa iniziativa - ha concluso il sindaco di Orsomarso - vogliamo sensibilizzare anche tutte le Istituzioni locali e regionali a farsi carico di questo impegno perché, se le risorse economiche sono certamente importanti e utili in questi casi, la conoscenza, la condivisione dei problemi e l’accoglienza di quanti vivono il problema direttamente e indirettamente è di sicuro il più grande patrimonio da accumulare e sostenere per una società che si vuole definire veramente civile e solidale”.