Al Marca di Catanzaro arrivano i “teneri bulloni” di Massimo Sirelli
Verrà inaugurata il 7 giugno la mostra “Teneri bulloni” di Massimo Sirelli. L’artista è da alcuni anni il nome di riferimento in Italia per l’arte applicata al concetto di upcycling, quella speciale forma di creatività attraverso cui materiali di scarto vengono trasformati in oggetti il cui valore si moltiplica.
La sua ricerca artistica, che affonda le radici nel mondo del writing, ha finito per scontrarsi nel corso degli anni col suo eterno spirito fanciullesco, e hanno così preso forma i suoi incredibili Robot: creature assemblate con oggetti provenienti dai mercati, dagli scaffali, dalle strade di tutto il mondo, ognuno dotato di una sua personalissima identità e con una storia da raccontare, e che trovano spazio nel progetto speciale di Sirelli: la prima Casa Adozioni di Robot da compagnia al mondo. Un progetto nato dalla voglia di sperimentare attraverso la cultura del design del riuso una forma di creatività consapevole che mette in primo piano l'aspetto emozionale della materia.
Dopo essere passati per esposizioni, mostre e workshop in tutto il mondo, finalmente i Robot di Sirelli trovano spazio tutti insieme in una grande personale nella città d’origine dell’artista: “Teneri Bulloni”, in mostra a partire dal 7 giugno e fino al 30 agosto al museo Marca di Catanzaro diretto da Rocco Guglielmo. Il progetto è curato da Altrove, organizzazione che negli ultimi anni ha lavorato con alcuni fra i più interessanti artisti della scena contemporanea italiana e internazionale.
Una personale che raccoglie le creazioni realizzate negli ultimi anni e ne presenta di nuove, in accordo con l’idea di raccontare storie fantastiche di centinaia e ancora mille vite, che altro non sono che la sua stessa vita. “Negli ultimi anni ho camminato nelle fitte vie di Khan el Khalili a Il Cairo, ho contrattato con i venditori di Monastiraki ad Atene, nei vicoli del Barrio Gotico, tra i banchi polverosi del mercato de Los Encantes a Barcelona fino al Carreau du Temple nel Marais di Parigi. Costruire questi Robot per me è un atto d'amore, cerco di raccontare la vita delle persone che ho incontrato e degli amici che mi stanno intorno.”
La memoria è una magia. Con i Robot di Sirelli, magicamente, i residui delle emozioni del passato si trasformano in nuova vita proiettata nel futuro. Tutto è reale e niente è vero è l'unica regola del suo gioco, quello di un bambino già adulto e di un artista ancora bambino che lotta quotidianamente contro un insaziabile sete di creazione che riesce a sconfiggere con la libera associazione di immagini e materia.