Palma d’oro a Marcello Fonte, l’orgoglio del Complesso Bandistico “Religione e Patria”
Il Consiglio Direttivo ed i componenti tutti del Complesso Bandistico “Religione e Patria” Archi “vogliono pubblicamente esprimere viva e profonda soddisfazione per lo straordinario ed invidiabile traguardo raggiunto da Marcello Fonte, a cui, come è ormai noto, nel corso del 71° Festival di Cannes, è stata assegnata la Palma d’Oro come migliore attore protagonista (che, sino all’anno scorso, nella storia cinematografica mondiale, è stato conferito solamente ad 8 italiani, tra cui Marcello Mastroianni e Vittorio Gassman). Marcellino (come lo chiamiamo noi affettuosamente per la sua corporatura esile e minuta), fa parte della nostra realtà bandistica sin dal lontano 1988, ed anche se è da quasi vent’anni che si è trasferito a Roma, quando torna a Reggio per quelle poche settimane di vacanze che ha a disposizione, trova il modo di conciliare gli affetti familiari, l’amore per la musica, il divertimento e il relax, cercando di essere sempre presente ai nostri impegni in programma e continuando a condividere con noi le gioie e le emozioni con le quali è cresciuto. Nel 1999 con profondo rammarico, decise di partire alla volta della Capitale, in cerca di fortuna e soprattutto per realizzare uno dei suoi sogni nel cassetto: fare l’attore cinematografico”.
“Sappiamo tutti, - si legge in una nota - per sua stessa ammissione, che la prima arte da dover apprendere è stata quella dell’arrangiarsi, soprattutto quando si è “figli di nessuno”: si imbucava nei set cinematografici per poter pranzare con il “cestino” e, per racimolare qualche spicciolo, lavorava come comparsa in vari film e programmi televisivi, cercando, nello stesso tempo, di farsi conoscere ed apprezzare in quell’ambiente. Ma finalmente qualcuno ha creduto in lui, ha deciso di puntare tutto su questo umile e mingherlino “ragazzo di Calabria”, e la scelta è stata più che mai azzeccata: primo calabrese in assoluto nella storia del cinema a ricevere la Palma d’Oro al Festival di Cannes (eh, scusateci se è poco!). La sua straordinaria tenacia, caparbietà e determinatezza, hanno avuto il sopravvento sulle maldicenze e stereotipi che spesso, ahi noi, contraddistinguono in negativo noi del Sud, permettendogli così di realizzare il suo sogno e rendendolo famoso a livello nazionale ed internazionale. Proprio come il protagonista di “Asino vola”, il suo primo film da regista ed attore insieme (interpreta ben quattro personaggi), realizzato grazie anche al contributo nella regia di Paolo Tripodi (anch’egli originario di Archi) e di artisti di fama nazionale del calibro di Silvia Gallerano, Luigi Lo Cascio, Danilo Nigrelli, Maria Grazia Cucinotta e Lino Banfi, che sono stati attratti e coinvolti dall’idea geniale e bizzarra del Grande Marcellino”.
Il complesso bandistico ricorda come “questa pellicola, che ha visto la partecipazione di tutti i componenti della banda musicale di Archi, che per la prima volta si sono cimentati con una macchina da presa (con la colonna sonora costituita per di più da marce militari inedite realizzate e suonate da Noi stessi), è stata girata interamente nel nostro quartiere, quello di Archi, e presso la nostra sala prove, con la preziosa collaborazione di gente comune, che mai ha avuto a che fare con: “motore! ciak! azione!”. Ispirato ad una storia vera, narra le vicissitudini di un bambino di nome Maurizio (interpretato dal giovanissimo Francesco Tramontana) che vorrebbe entrare a far parte della banda del suo paese; ma a causa delle precarie condizioni economiche della sua famiglia, che non gli permettono nemmeno di comprarsi uno strumento musicale, questo sogno sembra non potersi mai concretizzare. Ma, proprio come Marcellino, grazie alla sua straordinaria tenacia, caparbietà e determinazione, esso si realizzerà, consentendo al piccolo Maurizio di spiccare finalmente il volo, come è riuscito persino a fare il suo caro amico asino Mosè, diventando, da grande, direttore d’orchestra”.