Spezzano della Sila: Sindaco, No alla norma sull’incompatibilità delle cariche
“L’ipotesi normativa che consente ai consiglieri regionali di potersi candidare alla carica di sindaco sfugge a criteri socio-politici condivisibili, configurandosi come una norma di ulteriore chiusura dell’ambito della politica nei ristretti meandri di una partecipazione che viene ad essere ulteriormente sbaragliata a vantaggio di personalità che godono già di una visibilità votata ad un impegno più ampio del semplice ambito territoriale comunale”. E’ quanto afferma, in una nota, il sindaco di Spezzano della Sila, Tiziano Gigli. “Il ruolo e le funzioni del sindaco –prosegue Gigli- impongono una scelta di vita ed un impegno assai stringenti che non consentono ulteriori incarichi. Ritengo, personalmente, alla luce della mia esperienza, che questo ruolo sia incompatibile, sotto il profilo del tempo che assorbe, con qualsivoglia ulteriore incarico pubblico. Lo scenario di questi giorni nei quali si fronteggia, nella qualità di sindaci, il bisogno con strumenti assai inadeguati in questa postazione che costituisce un monitoraggio preciso sullo stato delle condizioni socio economiche delle famiglie, solo un impegno serio, gravoso e completamente orientato agli interessi della comunità cui appartieni, può consentirti di svolgere la funzione che ti è stata affidata. Nel rispetto pieno ed incondizionato sulle alte personalità che hanno la capacità e l’orgoglio di ricoprire l’alta istituzione regionale, ritengo che il loro impegno mal si concili, configurandosi anche possibili conflitti, con il ruolo del sindaco custode e garante del bene della singola comunità”. “Mi sarei aspettato, invece –conclude il sindaco di Spezzano della Sila- altra norma che venisse incontro in maniera incoraggiante alla solitudine della funzione in termini di comprensione delle criticità amministrative e di sostegno alle famiglie, convinto come sono, che da qui a qualche mese, il malessere che viene indirizzato ai singoli municipi che la crisi economica suscita, costringerà le singole amministrazioni a rivedere le scelte strategiche di politica economica che nel vuoto dei tagli patiti dalle scelte amministrative degli organi superiori, rischierà di esplodere”.