Dpi: lettera aperta di Griffo al Governatore della Calabria

Calabria Attualità

Riceviamo e pubblichiamo integralmente una lettera aperta di Giampiero Griffo, esponente dell'esecutivo mondiale di DPI, al Presidente della Giunta Regionale della Calabria Giuseppe Scopelliti e all'Assessore alle Politiche Sociali della Regione Calabria Francescantonio Stillitani:

Egregio presidente Scopelliti, Egregio assessore Stillitani, scrivo prima di tutto per inviarvi gli auguri di buon anno, un anno che spero sia fruttuoso per la regione Calabria, di cui reggete importanti responsabilità, e per i cittadini calabresi, che mi auguro vedano risolti alcuni dei loro problemi. Colgo l'occasione per attirare la vostra attenzione su alcune persone calabresi con disabilità gravi a cui non potrò formulare gli stessi auguri di buon anno. Rita, Franco e Mimmo infatti già sanno che il progetto di vita indipendente di Lamezia Terme che sosteneva la loro autonomia, la possibilità di condurre una vita autodeterminata, di vivere come vivono la gran parte dei cittadini calabresi, decidendo quando alzarsi ed andare a dormire, quando andare a lavorare, a visitare parenti ed amici, a passare ore di svago al cinema o a concerti, a viaggiare, in una parola a condurre una vita “piena e libera”, dal primo di gennaio del 2011 non sarà più finanziato dalla Regione Calabria.

La motivazione di questa decisione è che non ci sono fondi sufficienti, a causa della riduzione dei finanziamenti alle regioni (ed ai comuni e le province), che il governo ha deciso negli ultimi anni. Così persone che necessitano di assistenti personali per svolgere le attività della vita quotidiana, dovranno improvvisamente rimanere a casa, ritornando ad una prospettiva di reclusione ed emarginazione che da dieci anni, con fatica e seppur con un limitato numero di ore di assistenza, erano riusciti mettersi alle spalle. Cancellare l'unico progetto di vita indipendente calabrese, che consente alla regione di risparmiare notevoli risorse (vivere in un istituto costa circa il doppio del progetto che non si vuole più finanziare), e che dovrebbe essere modello per riconvertire gli istituti calabresi in direzione di servizi territoriali capaci di rispondere ai diritti ed ai reali bisogni delle persone, suona paradossale proprio quando il Parlamento italiano ha ratificato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità delle Nazioni Unite (legge 18/2009). Gli articoli 19 (Vita indipendente ed inclusione nella società) e 20 (Mobilità personale) di tale convenzione – ricordo legge dello stato – sottolineano che per non violare i diritti umani delle persone con disabilità vanno garantiti servizi e sostegni per permettere dei vivere nei luoghi di tutti, con le stesse libertà di tutti.

Potreste immaginare come sarebbe di cattivo gusto se continuassi ad augurare a Giuseppe Scopelliti e Francescantonio Stillitani un buon anno, pur sapendo che dal primo di gennaio prossimo sarebbero, loro malgrado, costretti a cambiare la loro vita, non potendo più alzarsi all'ora che desiderano, né lavarsi né vestirsi, non potendo più andare alle riunioni di giunta regionale, non avendo più la possibilità di muoversi da casa, non potendo più presenziare cerimonie e convegni, in una parola non essendo più in grado di condurre una vita “piena e libera”. Mi auguro però che questa vicenda trovi una positiva soluzione, sia nel rifinanziamento del progetto in questione, sia nella definizione di una legge regionale sulla vita indipendente che la Giunta regionale o un consigliere regionale potrebbe proporre, garantendo standard di vita rispettosi dei dritti umani delle persone con disabilità che hanno bisogno di sostegni più intensi.

Rinnovando i miei auguri di buon anno, spero di poterli estendere, grazie al vostro sostegno, a tutti i cittadini calabresi.