Comune Reggio: rigettato il ricorso sullo scioglimento della Sati Srl
Il Tribunale di Catanzaro, sezione specializzata in materia di impresa, ha rigettato la domanda di annullamento, avanzata dall’ex Amministratore unico Ivano Nasso, della deliberazione adottata dall’assemblea di Sati srl, ex Società in house interamente partecipata dal Comune di Reggio Calabria, lo scorso 13 ottobre 2014, con la quale era stato disposto lo scioglimento e la messa in liquidazione della stessa azienda.
I magistrati hanno inoltre dichiarato inammissibile l’impugnazione, avanzata dallo stesso Nasso, relativamente alla convocazione dell’assemblee straordinarie della ex partecipata comunale del 3 ottobre e del 14 ottobre 2014, condannando infine il ricorrente, l’ex amministratore unico della Sati, al pagamento di due terzi delle spese del giudizio cautelare e del giudizio di merito, nel complesso oltre 9 mila euro, compensando tra le parti il restante terzo.
L’ex Amministratore aveva eccepito il difetto di legittimazione della Commissione Straordinaria alla convocazione dell’assemblea straordinaria della in house.
Il Tribunale di Catanzaro ha inteso rigettare l’istanza, considerandola infondata, in quanto “non inficia la validità della deliberazione impugnata la circostanza che l’assemblea del 13/10/2014 non sia stata convocata dal presidente del consiglio di amministrazione ovvero dall’amministratore unico, come stabilito dallo statuto, ma dal socio unico” in quanto “dall’avviso di convocazione, emerge che per ben due volte all’amministratore unico è stato richiesto di convocare l’assemblea straordinaria per la discussione in ordine allo scioglimento della società”
Inoltre, sostengono i giudici “la convocazione dell’assemblea dei soci effettuata dal Nasso soltanto in data 2 ottobre 2014 per le date del 15 aprile 2015 in prima convocazione e del 17 aprile 2015 in seconda convocazione, appare evidentemente caratterizzata da scopi dilatori, oltre che contraria ai principi di correttezza e buona fede ai quali deve ispirarsi l’operato degli amministratori”.