Intimidazioni ad aziende: il prefetto di Crotone incontra la Coldiretti
Dopo che nei giorni scorsi tre importanti aziende agricole (Calabria Verde di Nigro Giuseppe, azienda Piscitelli Giuseppe e Perrotta Mario) nel comune di Strongoli (KR) avevano subito attentati di natura vandalica e intimidatoria che avevano provocato gravi danni, immediata, a meno di 48 ore, è giunta la convocazione della Coldiretti da parte del Prefetto di Crotone.
Una delegazione di Coldiretti Calabria guidata da Presidente di Crotone Roberto Torchia, dal Direttore Pietro Bozzo e dal Segretario di zona di Crotone Antonio Bompignano, insieme agli imprenditori agricoli vittime degli attentati, è stata ricevuta dal prefetto di Crotone, Cosima Di Stani. L’incontro, ha rappresentato un momento di ulteriore esame rispetto a quanto verificato nel comprensorio del Comune di Strongoli dove sono stati registrati i tre diversi atti intimidatori in una sola notte.
Sua Eccellenza il Prefetto - si legge nella nota di Coldiretti - ha comunicato che Coldiretti sarà formalmente invitata alla riunione di coordinamento delle forze dell’ordine convocata in Prefettura per giorno 01 giugno alle ore 12.00. Con l’occasione è stato ulteriormente ribadito dal Prefetto che in questi casi una organizzazione agricola di rappresentanza quale Coldiretti esercita un ruolo importantissimo poiché rappresentando il luogo istituzionale di incontro delle imprese agricole del territorio, può capitalizzare i rapporti di vicinanza con gli associati invitando ognuno di loro a “denunciare” qualsiasi forma di atto vandalico ovvero qualunque atteggiamento possa indurre a fatti delinquenziali.
Il fenomeno va arginato, anche perché rischia concretamente di scoraggiare gli imprenditori, molti giovani, che hanno investito risorse ed energie. L’incontro, ha rappresentato inoltre una prima e tempestiva reazione del massimo organo provinciale dello Stato per ridare speranza agli imprenditori coinvolti nei fatti delinquenziali. Coldiretti è pronta alla massima collaborazione affinché la sicurezza di chi lavora in campagna e vive di agricoltura non venga mai messa in discussione