Premio Internazionale Lìmen Arte: vince l’opera “B-Boy”

Vibo Valentia Attualità

Mario Lo Prete con l’opera “B-Boy”, per la sezione “Artisti italiani e stranieri” ha vinto Premio Internazionale Lìmen Arte. La cerimonia di premiazione si è svolta nella sede della Camera di commercio di Vibo alla presenza del neo presidente Antonio Catania, di Donatella Romeo, direttore del Museo d’Arte Limen, dei curatori Antonia Ciampi, Laura Caccia, Enzo Le Pera.

Mario Lo Prete è un’artista che lavora e vive a Catanzaro e dove si è laureato presso l’Accademia di Belle Arti. Le opere di Lo Prete si ispirano al mondo dell’hip-hop. Da questo movimento culturale ha estrapolato l’essenza per creare le sue opere d’arte. “B-Boy”, con la quale ha vinto il premio Lìmen, rientra nel ciclo “Black”.

“Nei lavori del mio ciclo “Black” – afferma l’artista calabrese - nel quale indago e scruto il mondo dell’hip hop americano, cerco punti di riferimento iconografici con il mondo dei giovani italiani , attenti e accorti nell’ assorbire dallo stereotipo statunitense fondamenti ispiratori. Tutto nasce negli anni ’70 dalla miscela esplosiva di diversi stili: il soul, il jazz, R&B (Rhythm & Blues), il funky e la Black-music il tutto mixato ad arte dal D.J. che attraverso lo scratch, il cut e il rap ne fa una vera e propria carica di energia musicale.

In poco tempo la definizione “Hip-Hop” identificava non solo uno stile musicale ma anche una filosofia, uno stile di vita, una cultura che spazia in diversi momenti della vita delle persone: dallo sport “da strada” quali lo skate boarding, all’arte metropolitana e al ballo con la break dance, un’onda talmente potente da dar vita ad una vera e propria comunità Hip-Hop presente in tutto il mondo. L’Hip-Hop si basa su diverse discipline: l’M.C.ing (Master of Ceremony – Maestro di Cerimonia) il cantante tanto per intenderci, colui che da vita alle parole, il D.J.ing che fornisce un’anima al testo, il breaking che ne contraddistingue i movimenti ed infine il writing chiamato dai profani graffiti; I ragazzi che seguono questa cultura sono chiamati “B-BOY” mentre le ragazze “FLY” più in generale si identificano tutti sotto il nome di “Rapper”.

“Ebbene – continua Lo Prete - tutto ciò cerco di riprenderlo nelle mie opere, cercando di elevare e far conoscere l’hip hop come un movimento di rivolta contro il disagio giovanile. La mia continua ricerca mi ha portato ad utilizzare un nuovo supporto: il cemento armato, un materiale creato millenni fa dai Romani, ma al tempo stesso attuale. È il materiale contemporaneo che più di tutti simboleggia l’industrializzazione occidentale e la modernità. Ad ogni latitudine è usato come base sulla quale i Writers fanno esplodere la loro creatività. Allo stesso modo utilizzo il cemento come supporto per i miei olii. Il mio desiderio è di portare la città, l’urban style, la contemporaneità nelle case, nelle gallerie nei musei”.

Si può, quindi, affermare che Mario Lo Prete è un innovatore che utilizza una particolare tecnica scultorea con cemento armato e pittorica per creare opere d’arte uniche e attuali con una grande capacità comunicativa. Proprio questo suo stile originale definito “conceptual sculture” è stato premiato dai curatori del premio Lìmen 2018.