Abbandono di rifiuti, controllo del territorio
Un piano straordinario di controlli per la repressione del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti sul territorio comunale di Reggio Calabria. Il programma “tolleranza zero”, disposto su indirizzo del sindaco Giuseppe Falcomatà, del Vicesindaco Armando Neri, dell'Assessore all'Ambiente Giovanni Muraca e dell'Assessore alla Polizia Municipale Antonino Zimbalatti, si avvale del servizio degli agenti dell'Ufficio Ambientale del Comando di Polizia Municipale della Città di Reggio Calabria e degli Ispettori Ambientali in servizio presso il Settore Ambiente del Comune di Reggio Calabria, ed andrà a supporto di quanto già disposto da Avr, azienda titolare del servizio di raccolta rifiuti sul territorio comunale, al fine di reprimere i reati ambientali e favorire il rispetto dell’Ordinanza sindacale in tema di “Disciplina per il conferimento e per la gestione dei rifiuti solidi urbani e della raccolta differenziata per le utenze domestiche e non domestiche”.
Nelle scorse settimane sono state fatte diverse multe nei confronti di cittadini sorpresi dagli agenti della Polizia Municipale reggina, che hanno avviato l’attività di stazionamento su siti di microdiscariche individuate sul territorio comunale. L’attività di indagine è stata effettuata mediante appostamenti, anche con auto civetta, ed in abiti borghese, in diverse aree della Città, tra la zona sud e il centro cittadino. Il servizio si avvale anche dei circuiti di videosorveglianza installati in diverse zone della città. Le telecamere saranno inoltre periodicamente spostate secondo un piano di rotazione volto a coprire tutte le zone della Città, a cominciare dal centro cittadino.
Le persone colte in flagranza di reato sono state punite con il pagamento di sanzioni o, nei casi di maggiore gravità, segnalati all'autorità giudiziaria. All’accertamento della violazione consegue altresì l’applicazione della sanzione accessoria dell’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi a carico del trasgressore. In particolare la persona che sia colto nell’atto di abbandonare o depositare rifiuti o li immetta nelle acque superficiali o sotterranee è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 300 a 3000 Euro. Se l’abbandono riguarda rifiuti pericolosi, la sanzione amministrativa è aumentata fino al doppio.
Inoltre, se l’abbandono di rifiuti è riconducibile ai titolari di imprese ed ai responsabili di enti, la violazione è punita con la pena dell’arresto da tre mesi a un anno o con l’ammenda da 2600 a 26000 Euro se si tratta di rifiuti non pericolosi o con la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da 2600 a 26000 Euro se si tratta di rifiuti pericolosi. La violazione dell’ordinanza sindacale è inoltre punita con la sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra un valore minimo di Euro 25 a un massimo di Euro 500.