Il passo del Gatto, è la commedia noir di Malorzo proposta dal Sbv
La proposta teatrale noir del commediografo Francesco Malorzo dal titolo “Il passo del gatto”, da lui stesso scritta e diretta, andrà in scena il 15 giugno alle 20:30 nello scenario della splendida terrazza di Palazzo Santa Chiara.
Lo spettacolo va ad inaugurare l’attesissima, ed ormai consueta, serie di eventi culturali “all’aperto” che il Sistema Bibliotecario Vibonese promuove da qualche anno per accompagnare il pubblico nelle calde serate estive, ma va anche a celebrare la conclusione del primo, fruttuoso, anno accademico di
Francesco Malorzo è il fondatore di Fughe organizzate – Scuola di teatro del Sistema bibliotecario vibonese, supportato e guidato da Gilberto Floriani.
Fughe organizzate accoglie da ottobre a maggio 25 aspiranti attori di età compresa tra i 30 e i 60 anni, previamente selezionati dallo stesso direttore artistico per seguire settimanalmente lezioni di dizione e tecniche vocali, di lettura espressiva, di discipline della recitazione, con il coach Davide Fasano, proveniente dall’Accademia di Arti Drammatiche “Teatro senza Tempo” di Roma.
Dopo mesi di impegno, studio e nuovi stimoli, gli alunni sono ora chiamati a salire finalmente sul palcoscenico e a misurarsi con il grande pubblico…E la scelta de “Il passo del gatto” quale saggio finale, come si legge in una nota di Malorzo, non pare essere stata casuale:
“Quando è stato necessario pensare al testo che gli allievi della Scuola di teatro avrebbero dovuto rappresentare, alla fine del primo anno di corso, “Il passo del gatto” è stata la prima commedia che mi è venuta in mente. Intanto per la sua “coralità”: è una commedia con molti ruoli, e dunque ben si presta ad essere impegnata da una nutrita squadra di interpreti e - tuttavia - rispetto al testo originale è stato necessario apportare alcune modifiche proprio per permettere la presenza in scena di tutti gli studenti. Ciò a cui il pubblico assisterà sarà dunque uno spettacolo dalla scena parecchio trafficata! La trama, naturalmente, è stato poi un motivo per proporla al gruppo: storia di neve e di bufera, di isolamento forzato e insuperabile, di strane presenze…E poi anche personaggi comici, inaspettati, esplosivi, che restano nella memoria. Insomma, un vero piacere per me riproporla come lavoro conclusivo del primo anno della nostra scuola”.