Ferro (FdI), No alla fiducia: per il Sud interventi infrastrutturali e sviluppo
Politiche di sviluppo e investimenti infrastrutturali per il Sud sono stati al centro dell’intervento alla Camera dell’on. Wanda Ferro, intervenuta nel dibattito sul voto di fiducia al Governo Conte. “La nostra posizione nei confronti del governo Conte è di estrema chiarezza: non daremo la fiducia a questo governo, non faremo parte della maggioranza”, ha detto Wanda Ferro.
“Il contratto di governo che il presidente del Consiglio ha presentato al Parlamento - ha proseguito il deputato di Fratelli d’Italia - sembra finalizzato a mantenere promesse elettorali più che a dare soluzioni alle tante e urgenti questioni del Paese. Un governo responsabile non può limitarsi ad elencare una serie di provvedimenti che hanno molta presa popolare, ma spesso sono incompatibili tra loro soprattutto se consideriamo la necessità di reperire le risorse necessarie a realizzarli. Un governo responsabile deve fare scelte, anche impopolari, nell'interesse del Paese, non promettere tutto a tutti.
Fratelli d’Italia lavorerà in Parlamento in maniera responsabile, cercando di dare ad un governo che non ci appartiene e non ci rappresenta un contributo propositivo. Saremo disponibili, senza preclusioni, a sostenere quei provvedimenti che saranno in difesa degli interessi degli Italiani. Saremo da pungolo e da sentinella affinché i temi dello sviluppo si accompagnino alla tutela dei bisogni dei più deboli, delle famiglie, delle giovani coppie, e soprattutto perché il Sud venga messo al centro degli investimenti infrastrutturali e non relegato a destinatario di politiche assistenziali.
Fratelli d’Italia sente oggi ancor di più la responsabilità di essere il partito del Mezzogiorno. Gli ultimi tre governi hanno dedicato al Nord il 70 per cento degli investimenti infrastrutturali, e solo il 30 per cento al Sud. Pochi investimenti, quindi, e nessuna attenzione allo sviluppo dei territori meridionali e della Calabria in particolare. Basti citare gli insopportabili ritardi nella realizzazione di grandi infrastrutture viarie, come la trasversale delle Serre, la Statale 106 e l’autostrada Salerno Reggio-Calabria, o delle dighe come quella sul Melito, e lo stato di degrado in cui è lasciata la viabilità interna, che invito il presidente Conte a percorrere. Si renderà conto di quanto il paese cammini a due velocità. Strade inadeguate, inefficienti, pericolose, che rischiano di lasciare in una condizione da terzo mondo territori meravigliosi, che hanno grandi potenzialità di sviluppo turistico”.
“La crescita del Sud - sostiene Wanda Ferro nel suo intervento integrale, non esaurito nei tre minuti messi a disposizione per la discussione in aula - può essere realizzata soltanto attraverso la salvaguardia e la valorizzazione delle identità, delle eccellenze territoriali, attraverso lo sfruttamento degli enormi giacimenti archeologici e culturali, e naturalmente attraverso un piano straordinario che consenta di recuperare l’enorme gap infrastrutturale che penalizza le regioni meridionali.
Il Sud deve tornare a far parte dell’Italia anche quando si parla del tema delicato della tutela della salute dei cittadini, ponendo fine ad una lunga stagione di commissariamenti che non hanno contribuito a migliorare i livelli di assistenza e a contenere l’emorragia di risorse provocata dalla mobilità passiva. E ancora il tema della sicurezza, sul quale Fratelli d’Italia ribadisce la necessità di dare sostegno in termini di uomini, mezzi, dignità lavorativa, alle forze dell’ordine che ogni giorno conducono una battaglia ad armi impari per contrastare con in fatti la criminalità organizzata e affermare la legalità”.
“Su questi temi e gli altri argomenti che fanno parte del programma che avevamo condiviso come centrodestra, - dice Wanda Ferro - saremo pronti a dare il nostro contributo, responsabilmente, a favore degli Italiani”. “Questo nuovo governo - ha detto Wanda Ferro a conclusione del suo intervento - fa del pragmatismo la sua cifra costitutiva. Noi pensiamo che per realizzare un progetto di governo rivoluzionario, che realizzi il cambiamento in una prospettiva lunga e duratura, non bastino il buonsenso e lo spirito pratico.
Non ci allineiamo ad una idea liquida ed indistinta del governo, ma affermiamo il primato della politica, che è visione del mondo, sistema di valori, capacità di immaginare il futuro. Ai valori, alle idee, rinunci pure chi non ne ha da difendere e da andarne fiero. Noi saremo qui a difendere i nostri valori, la nostra visione del Paese.
Senza punti di riferimento ideali, senza una visione politica, senza una condivisione di quella visione, abbiamo davanti a noi un consiglio di amministrazione. Semplici amministratori, magari bravi e capaci, ma non un governo forte ed autorevole, non un governo del cambiamento, che sia davvero capace di dare all’Italia una prospettiva ed il futuro che i cittadini si aspettano”.