Depurazione: sequestrate vasche per scarichi fognari a Scala Coeli
Nel corso di controlli mirati a prevenire e reprimere reati a danno dell'ambiente e della salute, avendo proceduto ad effettuare delle verifiche sulla regolare gestione della depurazione fognaria nella frazione San Morello di Scala Coeli, è stato accertata dai Carabinieri Forestali di Rossano l'assenza totale di impianti.
Gli scarichi fognari infatti venivano semplicemente convogliati, in tre vasche disperdenti e assolutamente non adeguate alla normativa vigente con smaltimento dei reflui solidi e liquidi (le cosiddette acque nere) su suolo in parte boscato ed in impluvi naturali che sfociano nel torrente Arso, corso d'acqua pubblico iscritto nel relativo elenco.
Le indagini sono in corso, tuttavia è risultato evidente l'inquinamento del suolo, per via della mancanza di depurazione, ovvero della tenuta delle vasche, che sono state poste sotto sequestro assieme al terreno di proprietà dell'Istituto diocesano sostentamento clero della Diocesi di Rossano-Cariati, in località "Ortale" frazione San Morello di Scala Coeli ed in località "Donna"; sequestrato anche il collettore di scarico del rifiuto liquido, nell'ivi esistente impluvio naturale che risulta affluente del torrente.
Le competenze in merito alla depurazione dei reflui fognari e per l'acquisizione dell'autorizzazione allo scarico, sono stabilite dalla legge, che obbliga il sindaco a procedere al trattamento delle acque provenienti da pubblica fognatura. Inoltre, lo stesso, quale autorità sanitaria locale, è titolare in materia di igiene e sanità pubblica e, nel caso in esame, detiene poteri e doveri che sembra non siano stati esercitati dal Comune di Scala Coeli, unitamente alla struttura tecnica. Le attività di indagine, sono condotte dalla Procura della Repubblica di Castrovillari diretta dal dr Eugenio Facciola, tramite il sostituto procuratore Gallone.
La stessa Stazione carabinieri forestale di Rossano, nei giorni scorsi durante il controllo del territorio, in località Santa Croce - Piano dell'Eremita di Bocchigliero ha accertato i lavori di realizzazione di un capannone senza nessuna autorizzazione. Per violazione alle norme urbanistiche è stato eseguito il sequestro dell'opera, deferendo in stato di libertà il proprietario, C.B. di Bocchigliero. Lo stesso cittadino, nello stesso comune, in località Torrente Santa Croce era già stato denunciato qualche mese fa, a seguito di indagini ed appostamenti , per la realizzazione di una pista abusiva di smacchio all'interno del demanio fluviale.