“Accordo mancato per la Casa della Salute”, tre Sindaci chiedono tavolo con Scura
Per definire una volta per tutte il disatteso piano sanitario, i sindaci di Mormanno, Laino Borgo e Laino Castello rispettivamente Giuseppe Regina Francesco Armentano e Gianni Cosenza hanno scritto al Prefetto di Cosenza per chiedere con urgenza l’istituzione di un tavolo che veda la partecipazione della Regione Calabria e del Commissario alla Sanità, Massimo Scura sulla scottante vicenda della Casa della Salute di Mormanno, per portare a termine ciò che era stato già stabilito dal precedente Piano sanitario dell’Asp di Cosenza.
Si legge infatti in una temeraria nota che “con la riduzione dei 30 posti letto di riabilitazione intensiva, che offrivano una qualificata risposta ai cittadini del Pollino” è stato perpetrato un “atto di violenza che è continuato con i provvedimenti assunti dal commissario Scura in spregio agli accordi già sanciti, sollecitato dallo stesso commissario e perfezionato dai tre comuni che hanno investito 2 milioni di euro del sisma 2012 nella riorganizzazione della struttura di Mormanno, promossa da Scura come Casa della Saluta con annessa Rsa”.
“L’accordo – spiega la nota - prevedeva la dimissione dei 30 posti letto di riabilitazione intensiva da trasferire all'ospedale di Castrovillari, contestualmente all'attivazione di 40 posti letto di Rsa di cui 20 medicalizzati e 20 per anziani, in aggiunta ai 20 già confermati di riabilitazione estensiva”.
Si è verificato dunque un “danno di assistenza ed economico alle casse comunali, che si era sacrificate sensibilmente per le loro risorse per far sì che il loro presidio sanitario continuasse ad essere punto di riferimento del territorio. Pertanto – concludono i primi cittadini - per tutelare gli interessi delle nostre comunità abbiamo deciso di rivolgerci al professore Ettore Jorio per verificare se ci sono le condizioni anche legali per opporci a tale volta faccia rispetto alle decisioni già assunte e deliberate. Con forza, sempre nel rispetto delle regole democratiche, difenderemo l'interesse delle nostre comunità ed il diritto alla salute che ci è dovuto”.