Città unica, Caroli: “rilancio del turismo puntando sulle eccellenze territoriali”

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“Domani, 21 giugno, inizia ufficialmente la stagione estiva. La prima a seguito della nascita della cosiddetta ‘fusione’ tra le due limitrofe realtà di Corigliano Calabro e Rossano. Tutto questo – dichiara Caroli in una nota diffusa dal giornalista Fabio Pistoia – segna dunque, inequivocabilmente, l’avvento di un nuovo periodo, non solo sancito dal calendario ma anche, e soprattutto, dall’approccio con il quale si devono affrontare le politiche turistiche, chiave di volta per l’agognato decollo del comprensorio jonico. Per questo motivo ritardi e omissioni non possono più essere ammessi, poiché a trarne le nefaste conseguenze sarebbero gli stessi operatori turistici, che unitamente alle associazioni si prodigano con impegno e non pochi sacrifici, ma anche l’intera comunità locale e potenziali villeggianti”.

È il pensiero di Andrea Caroli, imprenditore con una navigata esperienza nel campo che riflette su come “la fase di transizione a guida commissariale che stiamo attraversando può essere fertile, per formulare riflessioni congiunte da sottoporre alla futura, ordinaria Amministrazione comunale, la prima della Città Unica. Dinanzi a simile cambiamento epocale, ad un territorio di così tale importanza dal punto di vista demografico oltre che per la vastità di dimensioni, occorre ragionare ‘in positivo’, in modo corale e chiedendo tangibili riscontri”.

“A parere dello scrivente, bisognerebbe qualificare la Città e le sue numerose eccellenze a livello artistico, storico-culturale, enogastronomico, artigianale. Una piattaforma comune, questa basata sul turismo e da veicolare in tutta Italia nonché all’estero, destinata ad andare di pari passo con mirate politiche a favore di altri comparti vitali, in primis quello agricolo e quello ittico. Così facendo, si potrebbero diffondere al meglio – conclude Caroli – le tante peculiarità e risorse e valorizzare gli sforzi e l’abnegazione degli operatori turistici, che con un unico marchio identitario, istituzionalmente riconosciuto, vedrebbero finalmente risultati più fecondi per l’ambiente, l’economia, la socialità. Evitando ulteriore dispersione di energie e capitalizzando il tutto in un comune fattore di sviluppo”.