Terme Luigiane, concluso il corso in Tecniche per la Difesa del Suolo e dall’inquinamento
Con una sezione sul tema "Difesa del suolo, territorio ed ambiente", si è aperto stamani presso le Terme Luigiane di Acquappesa-Guardia Piemontese, la trentanovesima edizione del Corso in "Tecniche per la Difesa del Suolo e dall'inquinamento", organizzato dal Centro Studi Acquedotti e Fognature, dalla sezione calabrese dell'Associazione Idrotecnica Italiana, dai Dipartimenti di Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio, Ingegneria Chimica e Ingegneria Civile dell'Università della Calabria.
Dopo gli interventi di saluto da parte dei professori, Giuseppe Frega e Francesco Macchione, rispettivamente ideatore e coordinatore del Corso, i lavori sono entrati nel vivo con delle relazioni a cura dei professori Rulli e Rosso, del Politecnico di Milano, che hanno illustrato un progetto di decalogo per come affrontare il rischio alluvionale, con a seguire una relazione del professor Cascini, dell'Università di Salerno, che ha parlato del ruolo della geotecnica nell'analisi e gestione delle frane.
I cambiamenti climatici sono stati al centro della relazione del professori Federici, dell'Università di Firenze, mettendo a fuoco che l'adattamento alle variazioni climatiche è proposto ormai da tempo come uno dei punti centrali per la riduzione del danno dei rischi locali e globali. La percezione di questa necessità da parte dei governi, delle amministrazioni, delle istituzioni internazionali, delle imprese, del mondo economico e finanziario è alla base dei vari organismi di controllo e gestione dei territori. Nei vari rapporti emerge sempre più evidente che le catastrofi ambientali, anche legate alle variazioni climatiche, vengono considerate i rischi maggiori sia in termini di probabilità che di impatto.
Del ripristino della naturalità dei corsi d'acqua regolarizzati, ne hanno parlato i professori Natale e Ghilardi, dell'Università di Pavia; mentre il professor Guerricchio, dell'Università della Calabria, ha illustrato lo stato geomorfologico di un rilievo montagnoso, cuneiforme, denominato Contrada Monte nei pressi di Cassano Jonio, dal cui lavoro risulta quanto mai importante la comprensione dei fenomeni tettonico-gravitativi in un territorio come quello calabrese, ove questi costituiscono i motivi geomorfologicio fondamentali. "Detti fenomeni devono essere - ha sostenuto Guerricchio – attentamente considerati sia per gli aspetti di una corretta cartografia, sia, soprattutto, per le valutazioni della loro influenza nei riguardi delle prossimi risposte sismiche".
Il tema della evacuazione di sistemi urbani in condizioni di emergenza è stato trattato, a chiusura della prima sessione del corso, da Russo, dell'Università "Mediterranea" di Reggio Calabria e Vice Presidente della Giunta regionale della Calabria, in collaborazione con il professor G. Chilà, della stessa Università, che hanno parlato della duplice sfida della pianificazione territoriale di fronte ai danni provocati dai disastri, in cui diventa necessario che la gestione del rischio venga considerata in modo trasversale nei differenti campi d'azione della pianificazione territoriale, per poter così creare misure strutturali e non strutturali appropriate di prevenzione del rischio e mitigazione dei disastri.