Sgombero Prendocasa Cosenza: il Movimento NOI è per la vita e scrive al Papa
“La Giustizia deve fare il suo corso, come giusto che sia. Ma se nessuno interverrà, questi bambini, queste donne, questi uomini, tra i quali anche imprenditori, mamme e padri di figli vittime di un sistema imperfetto e ancora impreparato, finiranno per strada. E’ compito della politica affrontare e risolvere i problemi.” È quanto scrive la Comunità politica del Movimento NOI che chiede il massimo impegno in tal senso all’Amministrazione Comunale di Cosenza e, intanto, scrive al Santo Padre perché programmi la sua presenza nella Città di Cosenza, la più povera della Calabria. La lettera con all’oggetto “Richiesta intervento a tutela dell’Infanzia e degli ultimi”, è stata già inviata alla Santa Sede.
Il Movimento NOI, chiede anche all’Arcivescovo di Cosenza Bisignano Sua Eccellenza Mons. Nolè massima attenzione, perché la sua parola possa orientare la politica cosentina verso il buon senso per una ottimale soluzione di una situazione che deve essere avviata verso un percorso attivabile legalmente in questi casi. “L’occupazione abusiva di proprietà non è mai ammissibile. Ma allo stesso tempo, - precisano - non possiamo ammettere che la gente muoia di solitudine e disperazione abbandonata sotto i ponti, sempre più grandi. Invitando i "Prendocasa" a maturare un nuovo progetto per il futuro, coerente con i tempi e le leggi, eventualmente da riformare perché si abbraccino le sempre nuove emergenze, il Movimento NOI disponibile a fornire la propria collaborazione a che ciò avvenga in tempi celeri, sostiene la vita umana e chi la protegge.”
TESTO LA LETTERA INVIATA AL SANTO PADRE
“Santità,
le scrivo nella qualità di portavoce nazionale della Comunità politica del Movimento cattolico NOI che avverte forte la responsabilità di quanto sta accadendo, a proposito dello sgombero di tanta povera gente che occupa una struttura alberghiera da anni inutilizzata e sottoposta a sequestro giudiziario, nella Città di Cosenza. Nulla, ovviamente, da obiettare a chi applica le Leggi e deve farle rispettare. Ma, qualcuno deve pur rimediare agli squilibri e quelli siamo NOI, responsabilizzati dalla Parola del Vangelo.
Quando Lei, Padre Santo, il 30 Aprile 2017 in Piazza San Pietro, ci esortò a entrare in politica “ma nella grande politica, in quella con la P maiuscola”, nell’accogliere la sua esortazione, ci siamo fatti carico di attuare l’unica politica con la “P” maiuscola: quella che si fa servizio alla Carità; quella nata – come disse Don Luigi Sturzo – “per servire e non per servirsi”.
Nulla di più difficile, in una società sempre più povera di valori, di lavoro e sempre più radicata nell’IO, a volte frutto dell’egoismo senza fondo, a volte della paura del domani.
La Città di Cosenza, in modo particolare, risulta essere tra le più povere della Calabria. In una realtà su cui pesano questi dati provenienti dalle statistiche, farsi carico del prossimo è ancora più difficile. Ma se all’IO uniamo DIO, ecco sorgere il NOI, il dialogo, l’abbraccio fraterno, la Pace. Questa, è la nostra fede. E’ proprio di una vicenda che si sta vivendo a Cosenza che desidero portarLa a conoscenza, perché possa ottenere una Sua nuova preghiera di conciliazione. Saranno sgomberati a breve, su mandato della competente Autorità Giudiziaria, un albergo e un edificio ex Case popolari di Cosenza sottoposti da tempo a sequestro. Nel periodo in cui erano vacanti, considerato il freddo davvero insopportabile dello scorso inverno, l’Associazione “Prendocasa”, ha aperto i suoi cancelli per collocarvi un folto gruppo di senza tetto. Tra essi, alcuni immigrati, tra cui donne e bambini e numerosi cittadini di Cosenza che per vari motivi legati all’assenza di lavoro e altro, si sono ritrovati senza più nulla. Parliamo anche di imprenditori.
Oggi, Padre Santo, la Giustizia che deve compiere il suo corso, deve operare lo sfratto. Questi fratelli e sorelle, saranno sottoposti alle sevizie e alla crudeltà di un sistema impreparato a gestire queste crisi umanitarie. E non mi riferisco solo alla nostra Città, ma all’Europa tutta. I servizi sociali del Comune di Cosenza, non riescono a gestire l’emergenza abitativa che in città si vive da anni. Gli Enti Locali che dovrebbero essere “responsabili”, dovrebbero affrontate con maturità e risolvere con intelligenza evangelica le emergenze che colpiscono gli ultimi. La politica sembra avere altre priorità: luci e festini colorati, posti su un albero che non ha più radice, poiché a Cosenza, tra grandi opere di cementificazione, è stata abbandonata anche la Città Storica e la sua umanità. La invito a riflettere, Padre Santo, insieme a tutti noi laici impegnati a portare testimonianza nella società civile, sulla recente indagine a cura della Procura della Repubblica di Cosenza che espone un dato davvero drammatico: moltissimi cittadini di Cosenza – ci comunica - sono sotto usura non per acquistare auto di lusso o lussuosi appartamenti, ma per fare la spesa.
I dati di questa inchiesta mostrano il vero volto della Città di Cosenza che, dietro la maschera barocca di una cementificazione massiva, inutile e priva di senso, nasconde il dramma dell’assoluta povertà di tanti e non tiene conto di un dato: una Città, una vera Città, è tale se cresce e matura insieme alla sua umanità. La stessa indagine della Procura della Repubblica di Cosenza, proprio ieri 28 Giugno 2018, ha indotto l’autorevole stampa a titolare “Cosenza, sotto usura per mangiare”.
Una realtà, questa, che mostra le dicotomie cui è sottoposta la stessa Giustizia che, con un braccio deve sgomberare i poveri, gli ultimi, i bisognosi, e con l’altro braccio scrive la verità: tantissimi cittadini sono sotto usura per fare un poco di spesa. Ma non può fare diversamente, perché assistere gli ultimi non è compito della Giustizia ma della politica.
Vede, Padre Santo, sappiamo tutti bene che Lei sta facendo molto in questa direzione e crediamo che, dopo la giornata con noi vissuta nella “Spianata di Sibari”, Lei debba tornare nella terra di San Francesco di Paola, questa volta a Cosenza, per aiutarci a riflettere sul senso del fare politica. Già, perché prima di tutti, è compito della politica occuparsi seriamente di chi è senza un tetto nella Città nella quale, un’ampia percentuale di case sono completamente vuote. Valga questo nostro invito, perché Lei possa accoglierlo e portare speranza nella Città più povera della Calabria. Intanto, Santità, le chiedo di fare tutto il possibile perché il Padre Arcivescovo di Cosenza Bisignano S. E. Mons. Francesco Nolè, che seguiamo con piena fiducia, possa intervenire sull’Amministrazione comunale della Città di Cosenza, perché essa affronti e risolva ragionevolmente il problema creatosi. Già da tempo il Padre Arcivescovo è stato profeta. Nel comunicato stampa della CEI dell’Aprile 2018 che indica quante opere buone sono state attuate dalle Diocesi italiane con i fondi dell’8x1000, si riporta la seguente frase: “Le opere di modernizzazione urbana, come l’imponente ponte di Calatrava, in realtà non incidono sulla povertà dei cittadini, dai giovani con contratti a termine ai padri separati. E’ ora di aprirci agli altri - ha ricordato mons. Nolé - e di dire: Io ci sono”. Pieni di fiducia, rimaniamo in attesa, invocando per tutti questi nostri fratelli e sorelle la Sua Benedizione Apostolica.”