Lavoro. Camusso in Calabria: “Morti causati da precarietà e mancati investimenti”
Il segretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso, ha raggiunto la Calabria per partecipare all'iniziativa del sindacato regionale "Libera dalle mafie, libera dal lavoro sfruttato" che si sta svolgendo a Ciro' Marina.
La Camusso ha fatto il suo esordio parlando del decreto dignità. "Vorremmo vedere questo decreto. – Ha detto- Dopo la prima bozza non abbiamo avuto più notizie e leggiamo che ci saranno altre materie".
"È importante intervenire sui contratti a termine come sui temi dei licenziamenti - ha aggiunto Camusso - Non c'è la reintroduzione dell'articolo 18 che pure i Cinquestelle avevano vantato in campagna elettorale; anche sui contratti a termine non mi pare ci siano certezze. Non capisco chi annuncia licenziamenti strumentali. Trovo la campagna degli imprenditori assolutamente insopportabile, segno che lavorano sistematicamente contro la stabilità del lavoro e comunque se qualcuno volesse appigliarsi al fatto che la pubblicazione in Gazzetta ufficiale porterà ad un immediato cambio, il ministro ha già detto che costruirà una clausola transitoria".
A proposito delle morti sul lavoro, la Camusso ha detto: “Sono le condizioni contrattuali di precarietà e i mancati investimenti sulla sicurezza a causare queste morti. Se il governo mettesse un po' di attenzione a questo tema, invece di prendersela con gli ultimi della terra, farebbe un servizio a questo paese".
"In tutti questi mesi - ha spiegato - abbiamo provato a denunciare che c'è un aumento delle morti sul lavoro che dice che non ci sono cautele fondamentali. Basta vedere la dinamica di questi incidenti per capire che erano evitabili", ha aggiunto il segretario.
"Consentire l'uso dei voucher, anche se soltanto per alcuni settori, e' una cosa indecente". Ha affermato poi la segretaria nazionale della Cgil.
"Non si capisce - ha spiegato - perché il ministro abbia cambiato opinione; c'e' un'evidente contraddizione tra il dire che vogliamo lavorare per la stabilità del lavoro e poi introdurre una forma di grande precarizzazione. Il tutto basato su affermazioni non credibili perché i settori di cui si parla per reintrodurre i voucher - ha aggiunto - hanno già tutte le flessibilità possibili dentro le certezze contrattuali".