Trasporti, Abate: isolamento Sibaritide al centro di un incontro al Ministero
Ieri – spiega la Senatrice del M5S Rosa Silvana Abate – ho incontrato, insieme ai colleghi calabresi di Camera e Senato, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli. S’è discusso delle criticità del sistema dei trasporti calabrese e, in particolare, della Sibaritide. Dai lavori è risultato come tutta l’area viva una situazione di emergenza. Lo stesso Ministro è consapevole dello stato di completo abbandono dell’area compresa tra Rocca Imperiale, Cassano, Villapiana, Corigliano Rossano fino a Crotone.
È chiaro come la causa della situazione attuale sia dovuta alla gestione voluta dalla vecchia politica che ha costretto tutta la fascia ionica ad un totale isolamento non solo geografico ma anche sociale e culturale. Nelle scorse settimane – continua la Senatrice – avevamo chiesto che la Regione si attivasse con chi di competenza per dare risposte concrete ed immediate ai cittadini interessati facendo ripristinare treni soppressi, come il Crotone-Milano, e soprattutto facendo partire da Sibari treni (delle “frecce” veloci), perché tecnicamente e logisticamente possibile, per Roma e per Bari.
Chiedevamo un preciso e affidabile progetto di elettrificazione della tratta Sibari-Crotone al fine di dare alla popolazione di tale aerea la sacrosanta possibilità di poter viaggiare con una Frecciargento così come avviene in ogni altro angolo dell'Italia. Chi parte per Bari o Roma lo fa per esigenze di studio di lavoro o, purtroppo, di salute ed è inconcepibile “costringere” questi cittadini a non poter scegliere di viaggiare in treno. E i lavori di elettrificazione della tratta Crotone-Catanzaro, partiti proprio in questi giorni, ci fanno pensare sempre più, invece, ad una possibile dismissione della tratta ferroviaria Crotone-Sibari. Si continua a privilegiare il trasporto con gli autobus che dovrebbe rappresentare un sistema concorrente e non sostitutivo.
A Toninelli – insiste – ho anche sottolineato il caso della Sibari-Sila, un’opera che avrebbe dovuto collegare la montagna e il mare, nella provincia di Cosenza, i cui lavori sono iniziati nel 2008 ma la strada incompiuta da 48 milioni di euro è un cantiere abbandonato. La nuova strada era stata voluta fortemente da tutto il (vecchio) mondo politico. Stessa situazione per la Sila-Mare.
Il completamento di questa arteria dovrebbe collegare lo Jonio alla Sila in trenta minuti consentendo di raggiungere Longobucco dalla Statale 106 in poco più di 15 minuti, favorendo, così, i flussi turistici, dal mare verso l'altopiano e i paesi dell'entroterra. Ma anche questa strada (la Longobucco-Mirto Crosia) racconta una storia lunga il cui mancato completamento impedisce a tutt'oggi la viabilità notturna ed il raggiungimento di importanti strutture strategiche come i presidi sanitari posti sullo Jonio.
A Toninelli – ha chiuso la Abate – sono state espresse soprattutto riserve sul Megalotto 3 della 106 Sibari-Roseto (circa 37 km). Un cantiere sul quale verrà speso quasi un miliardo e trecentomila euro ma, oltre al problema dei costi, c’è il rischio di danno ambientale perché si potrebbe distruggere un intero territorio a vocazione turistica ed agricola. Ci sono contenziosi già in atto con imprenditori agricoli espropriati, sindacati e associazioni di settore. Noi del M5S gradivamo una soluzione che vedesse il raddoppio della tratta esistente non lo sventramento del territorio. Senza considerare che, con gli interessi che gravitano intorno ai lavori, c’è il forte rischio di infiltrazione mafiosa.