Focus della Cisl al seminario ‘La salute prima di tutto’
Un focus sullo stato di "salute" della sanità calabrese contenuto nell'iniziativa promossa dalla Cisl Calabria.
Ad aprire i lavori, nella sala della Casa Culture di Catanzaro,
moderati dal giornalista Antonio Cantisani, è stato il segretario generale Cisl Calabria Paolo Tramonti.
“Siamo da anni in regime di commissariamento di piano di rientro, ma, in questi anni, non si è prodotto quasi nulla in termini di rilancio del sistema sanitario regionale. Si è puntato quasi esclusivamente alla riduzione dei costi, ma questo ha comportato sacrifici enormi per i calabresi: tanta mobilità fuori regione per oltre 300 milioni all’anno, una medicina territoriale quasi inesistente, liste di attesa infinte. Quindi una situazione che ripresa assolutamente: c’è tanto da fare e, soprattutto, non si può più consentire una situazione così iniqua per la Calabria e per le nostre comunità”.
Un intervento che fa riflettere sul fatto che “la nostra è una delle regioni più tassate d’Italia pur essendo la più povera, ma i calabresi non hanno un servizio sanitario adeguato. E’ un paradosso inaccettabile. Oggi chiamiamo a raccolta e a responsabilità i vari attori in campo. Quello che non è accettabile è il continuo rimpallo di responsabilità tra i vari livelli istituzionali: è necessario che ci si metta attorno a un tavolo e si affrontino i nodi della sanità calabrese. Come Cisl riteniamo che si deve lavorare per superare il regime di commissariamento, perché la gestione ordinaria è quella più adeguata, ma questo comunque non significa che si debba tornare all’occupazione della sanità sa parte della politica”.
A snocciolare i dati della sanità calabrese è stato Raffaele Rio, presidente Demoskopica. Otto gli indicatori presi in considerazione: soddisfazione servizi sanitari, speranze di vita, famiglia in disagio economico, spese legali pro capite, mobilità attiva, mobilità passiva, risultato d’esercizio pro capite, costi democrazia pro capite.
Molto interessante l’intervento del presidente della Regione Mario Oliverio che, tra i tanti temi trattati, ha affrontato anche quelli legati al commissariamento della sanità e alla costruzione dei nuovi ospedali in Calabria.
“Non c’è finora nessun segnale dal governo. Ho chiesto un incontro al ministro della Sanità – ha detto il governatore - ed ho già posto il problema della particolare situazione di difficoltà della sanità calabrese: attendo questo incontro per poter illustrare nel merito la gravità della situazione. Dalle notizie che ho il debito è sotto controllo e non ci sarà aumento delle tasse, ma il debito doveva essere ancora più contenuto perché la gestione commissariale che, da oltre 7 anni, gestisce il settore in Calabria aveva il compito di riorganizzare i servizi e cancellare il debito”.
“I servizi non sono stati riorganizzati, - avanza la nota di Oliverio - i Lea non sono stati realizzati: è aumentata la mobilità passiva del 33%; sono aumentate le liste d’attesa. Sono dati che dicono che c’è un fallimento dell’esperienza commissariale, dati duri da cui partire per chiedere un’inversione di tendenza. Questo problema l’ho riproposto ai precedenti governi e lo ripropongo anche a questo governo, perché la Calabria ha diritto a una sanità che tuteli davvero la salute dei calabresi”.
Rispetto al capoluogo ha sottolineato: “bisogna lavorare per accelerare il processo di integrazione, che può consentire il salto di qualità al polo sanitario di Catanzaro e portare benefici all’intero sistema sanitario regionale. Si sta lavorando alacremente coinvolgendo il Comune di Catanzaro, le istituzioni locali, in un confronto stretto anche con il Rettore dell’Università e con gli operatori. Si sta lavorando - non vedo ostacoli – e porteremo a compimento questo obiettivo: speriamo di poterlo realizzare prima della pausa estiva”.
A concludere i lavori è stato il segretario confederale Cisl, Ignazio Ganga: “abbiamo chiesto alla neo ministro Grillo un incontro per confrontarci su alcuni temi che ci preoccupano molto, perché continua un processo di disinvestimento e di diseguaglianza. Il sistema dei tagli lineari sta creando un debito sommerso molto grave per il Paese, e discrasie pesantissime tra le Regioni, soprattutto tra quelle del Mezzogiorno e il resto d’Italia, con Regioni che fanno business sulle difficoltà delle regioni come la Calabria. Su queste iniquità si deve assolutamente intervenire”.
“Inoltre – ha concluso Ganga - siamo molto critici sul Piano di rientro, che non ha funzionato: anche di questo vogliamo parlare con il ministro della Salute, perché i Piani di rientro si sono focalizzati solo sugli aspetti economici ma non hanno, minimamente, agito sul miglioramento delle prestazioni dei cittadini. E questo ha ingenerato la mobilità e acuito le liste d’attesa. E bisogna rimettere al centro dell’attenzione il tema della sanità del Mezzogiorno”.