Tutto pronto per l’incontro dedicato a Mandela
Con una conversazione di Fausta Ivaldi, che a lungo ha vissuto in Africa, dove ha avuto modo di conoscere personalità impegnate nella lotta al colonialismo e all’apartheid, tra i quali il Premio Nobel per la Pace Desmond Tuto, l’Associazione Culturale Anassilaos martedì 17 luglio alle 21 nel Chiostro di San Giorgio al Corso renderà omaggio, a cento anni dalla nascita avvenuta il 18 luglio del 1918, a Nelson Rolihlahla Mandela, detto “Madiba”, il leader sudafricano che patì lunghi anni di prigionia nelle carceri del suo paese per la sua battaglia contro la discriminazione razziale.
Una battaglia che in un altro continente e in una nazione occidentale (Stati Uniti) un altro leader conduceva fin dai primi anni sessanta, quel Martin Luther King, anch’egli Premio Nobel per la Pace nel 1964, assassinato proprio cinquanta anni fa (4 aprile 1968) che qualche anno prima (28 agosto 1963) aveva guidato su Washington la marcia per il lavoro e la libertà. In quella circostanza egli tenne un discorso meritatamente celebre “Io ho un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per ciò che la loro persona contiene. Io ho un sogno oggi!”.
La vicenda umana e politica di Mandela ebbe un esito forse più fortunato. Dopo la lotta e il carcere, da cui venne liberato 1990, seppe guidare la democratizzazione del proprio paese – di cui fu anche Presidente dal 1994 al 1999 – sforzandosi di favorire un processo di riconciliazione non facile dopo anni di segregazione razziale, soprusi e violenze di parte della popolazione bianca su quella nera. Nel giorno del suo insediamento alla guida del Sudafrica, il 10 maggio 1994, in un memorabile discorso egli pose le basi che avrebbero consentito la convivenza dopo anni di odio razziale “Il tempo per la guarigione delle ferite è venuto. Il momento di colmare gli abissi che ci dividono è venuto… Dobbiamo quindi agire insieme come un popolo unito, per la riconciliazione nazionale, per la costruzione della nazione, per la nascita di un nuovo mondo”.
Per questo suo ruolo prima di combattente per l’abolizione dell'apartheid e per il riconoscimento dei diritti politici dei neri nonché per quello, successivo, di leader capace di pacificare una nazione che sembrava destinata ad una violenza senza fine egli oggi merita il rispetto e la considerazione che il mondo gli ha tributato ancora ieri e gli tributa oggi a cento anni esatti dalla sua scomparsa. A introdurre e condurre l’omaggio a Mandela sarà Daniela Scuncia. Massimiliano Barberio (Anassilaos Giovani) si intratterrà invece brevemente sull’attualità che figure come quella Mandela hanno per i giovani di oggi.