Parte da Cataforio la nuova visione del paesaggio a cura di Catartica Care
Si chiama Paesaggi Attivi, la manifestazione dedicata ad are e cultura promossa dall’associazione Catartica Care, che dal 2016 si occupa di arti contemporanee lavorando in stretta sinergia col territorio, torna quest’anno con una nuova serie di eventi – disseminati nel centro e nella provincia cittadina – incentrati su una riflessione ampia, trasversale e interdisciplinare sul valore e il concetto stesso di Paesaggio.
Per l’edizione 2018 l’evento si svolgerà dal 5 all’otto agosto come di consueto nel borgo di Cataforìo. Tuttavia l’intera kermesse vedrà un momento di approfondimento il 27 luglio, quanto i giovani dell’associazione presenteranno il cartellone 2018 alla Villa Comunale e al Parco Botanico ‘Umberto I’, per poi proseguire a settembre all’Ipogeo di Piazza Italia e il Castello Aragonese e con altri appuntamenti fino ad una ‘chiusura dei lavori’ a dicembre 2018.
Inteso come “il complesso di elementi caratteristici di una zona determinata” oppure “porzione di territorio considerata con un senso affettivo cui può associarsi anche un’esigenza di ordine artistico ed estetico”, il paesaggio stimola una serie di meditazioni, spunti e punti di osservazione, che coinvolgono i suoi aspetti sia ambientali che culturali ed estetici, sociali e geopolitici. Forse in questo momento storico più che mai risulta evidente una forte necessità di riflettere sui paesaggi (culturali, fisici, virtuali) che abitiamo. Paesaggi che vogliamo Attivi.
Con il progetto Paesaggi Attivi, Catartica Care intende affrontare il suo focus sul paesaggio, con uno sguardo che va da uno specifico contesto territoriale di appartenenza ad un’apertura oltre i suoi confini fisici e/o culturali, per riscoprirlo di fatto fertile, meticcio, vitale.
Il 27 luglio, Villa Comunale e Parco Botanico ‘Umberto I si terrà l’evento: ‘Biodiversità in città. Anteprima Paesaggi Attivi’ con Salvatore Borruto (architetto del paesaggio), è una passeggiata collettiva aperta a tutti – cittadini, turisti, curiosi e appassionati, senza limiti di età – e vuole essere un invito e un’occasione per riscoprire la preziosa varietà del patrimonio botanico del parco con specie provenienti da tutto il mondo, modello di sincretismo di culture e specchio di un territorio, come quello mediterraneo, ricco di mescolanze.
Dal 5 all’otto agosto a Cataforìo si terrà la mostra personale di Roberto Giriolo, ‘Diario di un Vecchio’ dal progetto ‘La Deriva dei Continenti’. > Esposizione audio-visiva ‘Le vacche sono anime del purgatorio’ dell’etnomusicologo Valentino Santagati e del fotografo Carlo Mangiola. Omaggio dedicato al progetto di arte partecipativa ‘A Blue Love Connection’ ideato dalla curatrice Elena Forin: il progetto nasce dalla tragica scomparsa del cugino venticinquenne Luca Russo, tra le vittime dell’attentato terroristico di Barcellona dell’agosto 2017. È dedicato a Luca e a tutte le vittime dell’odio, basandosi sul valore fondamentale della pace, contro qualsiasi tipo di violenza verso le persone, le culture e il paesaggio. L’azione universalmente proposta da ‘A Blue Love Connection’ è quella di piantare qualsiasi tipo di fiore di colore blu, il colore degli occhi di Luca. A Cataforìo, Catartica vuole farsi promotrice del progetto e donare il suo contributo piantando e dedicando un’aiuola di fiori blu alla comunità e a Luca Russo.
Il 6 agosto a Cataforìo ci sarà la Presentazione di ‘Squisito: non erbario visionario’, una produzione visiva a cura della graphic designer Martina Mauro realizzata in seguito a una ricerca delle erbe spontanee, eduli e non, tipiche della Vallata del Sant’Agata. Il progetto sarà raccontato dall’autrice con il contributo delle signore di Cataforìo che hanno partecipato attivamente alle ricerche sulle erbe del territorio. > Tavola rotonda con l’etnomusicologo Valentino Santagati sul progetto ‘Le vacche sono anime del purgatorio’, in mostra nel borgo di Cataforìo e condiviso con il fotografo Carlo Mangiola.
Il 7 agosto, sempre a Cataforìo, si terrà la Tavola rotonda sulla fotografia di paesaggio con Alessandro Mallamaci ed Elena Trunfio, soci fondatori dell’associazione e centro di formazione fotografica Il Cerchio dell’immagine, con la presentazione in anteprima delle prime due tappe del progetto di ricerca visuale ‘Racconti dallo Stretto’, focalizzatesi nello specifico sull’area grecanica e la Vallata del Sant’Agata. Lo Spettacolo musicale di Davide Ambrogio dal titolo ‘Evocazioni e Invocazioni’ in cui chitarra, lire, fiati e percussioni sono messi a disposizione della voce contribuendo a creare un ambiente sonoro dove riemerge la forza evocativa e invocativa del canto. La Degustazione gratuita di birra artigianale locale a cura di Birrificio Reggino.
Ancora a Cataforio l’otto agosto ci sarà la Tavola rotonda per un dialogo e scambio di vedute insieme a una giovane ma già importante realtà operante nel settore culturale in Calabria, con uno sguardo rivolto allo studio e alla rivalutazione e rigenerazione di un paesaggio periferico, tra progetti editoriali e azioni collettive: A Di Città (Rosarno - RC) con Angelo Carchidi. Inoltre si terrà il Reading di poesie e proiezione del film Le Corbusier in Calabria “una suite visiva per otto suite musicali” (2009) di Fabio Badolato e Jonny Costantino. L’incontro, a cura di Michele Tarzia, è titolato Il paesaggio immaginato: una visione introspettiva del paesaggio dell’anima, osservato e letto attraverso i sentimenti della natura e delle sue evocazioni. È il paesaggio che viviamo, che indaghiamo, che cerchiamo di cambiare. Attraverso la poesia e il cinema il nostro punto d’osservazione cambia e con esso anche il nostro modo di vivere, di vedere e percepire delle emozioni.
Dal 10 al 14 settembre, all’Ipogeo di piazza Italia e Castello Aragonese, verranno allestite le Installazioni sonore e interattive del compositore e sound artist cosentino Costantino Rizzuti. Un’installazione instaurerà un dialogo con le antiche mura dell’Ipogeo di piazza Italia, paesaggio sotterraneo fuori dal tempo ma indissolubilmente nella storia urbanistica e culturale cittadina con le sue radici magno-greche; l’altra, sul terrazzo della torre cilindrica del Castello Aragonese – monumento emblematico delle varie dominazioni storiche intercorse nella città di Reggio e delle modifiche strutturali operate sia dai fenomeni naturali che dai successivi progetti urbanistici – dialogherà con la città dall’alto, con un paesaggio fatto anche di cielo, di mare e di vento.