Strage di via D’Amelio, a Botricello l’iniziativa del Comune
L’Amministrazione comunale di Botricello ha deposto una corona di alloro davanti la lapide che ricorda la strage di via D’Amelio, nella quale furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
L’iniziativa, sobria ma particolarmente sentita, rientra tra le manifestazioni promosse dall’Amministrazione sin dallo scorso anno, proprio con la targa posizionata davanti al palazzo comunale, in collaborazione con Giuseppe Brugnano e con il Sindacato di polizia Coisp, per dedicare lo spazio alla legalità, a Borsellino e alla scorta.
Alla manifestazione di ieri per il 26esimo anniversario dalla strage, hanno partecipato, oltre agli amministratori comunali, anche il comandante della locale Stazione dei carabinieri, luogotenente Natale Malagrinò, e i sacerdoti don Franco, don Alfonso e don Valerio. La polizia locale ha posizionato la corona di alloro sotto la targa, quindi sono risuonate le note del silenzio, seguite dalla benedizione impartita da don Franco.
Il sindaco Michelangelo Ciurleo ha sottolineato l’importante valore dell’iniziativa: “Il giudice Borsellino e la sua scorta non devono essere visti come degli eroi, ma come delle persone normali che hanno deciso di svolgere con scrupolo ed attenzione il proprio lavoro. Se ognuno di noi si comportasse in questo modo, avremmo davvero offerto un grande esempio di legalità”.
Particolarmente sentita la testimonianza del consigliere comunale di maggioranza, Amedeo Gigante, promotore dell’iniziativa di ieri ed ex carabiniere in servizio a Palermo negli anni in cui operavano anche i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: “Il ricordo più bello – ha affermato – è il sorriso di Borsellino. Capitava spesso di incrociarlo nel palazzo di giustizia di Palermo e lui rispondeva sempre con un sorriso e un saluto.
Una persona straordinaria, capace di infondere coraggio e voglia di lavorare per il bene della collettività. Borsellino ha lasciato in eredità un grande patrimonio culturale, che dobbiamo custodire e trasferire alle nuove generazioni. Azioni – ha concluso Gigante - che la morte non può cancellare”.
Il vicesindaco Simone Puccio ha ringraziato le autorità presenti, sottolineando che “la strage di via D’Amelio è come un dito nella piaga di uno Stato che deve avere la forza e il coraggio di aprire le porte alla verità”.
Particolarmente significativo il fatto che, durante la manifestazione, anche alcuni turisti di passaggio davanti al palazzo comunale si siano fermati per assistere alla cerimonia per commemorare le vittime della strage di via D’Amelio, a conferma di un sentimento forte e condiviso.