Libri, A.Rubino racconta l’arte della seta a Catanzaro e Lione

Catanzaro Attualità
Angela Rubino

Il "Caffe' letterario", di Catanzaro ha fatto da cornice alla presentazione del volume dal titolo "La seta a Catanzaro e Lione", dell'autrice catanzarese Angela Rubino, edito dalla nota casa editrice Rubbettino. Il testo ha come tema centrale proprio l'attivita' serica nelle due citta' considerate; esso e' il frutto di un intenso lavoro di ricerca condotto sotto un profilo storico-sociale, che intende evidenziare l'importanza che tale attivita' ebbe sulla cultura, sulle tradizioni, sull'economia locale nelle singole citta'. Probabilmente l'arte della seta fu introdotta in Calabria dai Bizantini intorno al secolo VI. Da allora, per circa un millennio, quest'attivita' costitui' la base dell'economia calabrese, Catanzaro si distinse per la straordinaria qualita' dei suoi manufatti: i tessuti prodotti erano talmente pregiati da essere nominati negli atti notarili e testamentari subito dopo i gioielli. Essi varcarono i confini d'Italia, divennero una delle merci piu' richieste nelle fiere e nei mercati piu' importanti, fonte di ricchezza e di prestigio per la citta'. L'epoca di maggiore espansione dell'attivita' serica fu il '500. Mentre il periodo storico in cui diviene evidente il suo declino fu il XVIII secolo, che vide tramontare gli antichi fasti di un'arte che per secoli aveva caratterizzato l'economia di Catanzaro, facendone un centro di fama internazionale. Tutto questo soprattutto a causa della politica finanziaria del vice regno spagnolo che colpiva il prodotto all'origine. "Il tratto caratteristico del testo", come ha sottolineato la Rubino, "e' proprio il confronto tra due citta' diverse per storia e cultura, il cui cammino si e' incrociato grazie all'arte della seta. L'epoca storica che segno' l'avvicinamento tra l'esperienza culturale francese e quella italiana e calabrese in particolare e' il XV secolo. E' proprio a partire da allora che alcuni provvedimenti di sovrani francesi favorirono l'arrivo di tessitori italiani e soprattutto catanzaresi , in Francia, in particolare nelle citta' di Tours e Lione. I setaioli catanzaresi", ha concluso l'autrice "le cui splendide manifatture erano rinomate in tutta Europa, insegnarono i segreti della loro arte agli operai francesi, dando vita ad uno straordinario processo di fusione tra due culture lontane e diverse tra loro". Curata dal giornalista Vittorio Pio, la serata si e' arricchita con la presenza di Florino Vivino, gia' sindaco del Comune di San Floro che, oltre ad illustrare i recenti progetti portati avanti nel piccolo Comune, finalizzati a riprendere, anche se in maniera sperimentale, la filiera della seta, ha reso tangibile il "miracolo" della trattura del filo di seta dai bozzoli immersi nell'acqua calda tra lo stupore e l'ammirazione dei presenti.