Spaccio di droga, scatta l’operazione “Alba Rosa”: dieci arresti

Reggio Calabria Cronaca

Dieci persone finite in arresto, cinque in carcere e altrettante ai domiciliari, con l’accusa di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti. Ad uno di loro, ed altre due denunciate a piede libero, invece, si contesta anche la tentata rapina; la ricettazione e la detenzione e porto illegale di arma da taglio.

È scattata all’alba di stamani l’operazione Alba-Rosa, nell’ambito della quale gli agenti del commissariato di Taurianova e della Squadra Mobile di Reggio Calabria ritengono di aver scoperto come gli arrestati, insieme ad altre persone di Rosarno e dei paesi limitrofi, fossero impegnati in una notevole serie di attività criminali, soprattutto nello spaccio di droga.

GLI ARRESTATI

In carcere sono così finiti: Angelo D’agostino, 36enne di Rosarno; Vllasi (alias Orest) Mitrush, 33enne già detenuto in carcere per altra causa; Francesco Papasidero, 38enne di Rosarno; Salvatore Pepè, 33enne di Rosarno e già detenuto per altra causa; Fabio Scarfò, 27enne di Candidoni anch’egli già in carcere per altra causa.

Ai domiciliari, invece: Luciano Ascone, 47enne di Cinquefrondi già detenuto in carcere per altra causa; Raffaele Cambria, 29enne di Rosarno; Francesco Fiumara, 27enne di Rosarno; Giuseppe Lucà, 30enne e Benito Palaia, 39enne di Rosarno;

A Scarfò e ad altri due soggetti, nei confronti dei quali si procede a piede libero, si contesta - come dicevamo all’inizio – anche la tentata rapina; la ricettazione e la detenzione e porto illegale di arma da taglio.

DALLA RAPINA IN BANCA ALLO SPACCIO

Il provvedimento arriva al termine di complesse e laboriose indagini condotte dagli agenti di Taurianova, coordinati dalla Mobile del capoluogo e supportate da numerosi presìdi tecnologici. Il tutto è poi confluito nell’informativa di reato redatta a carico degli indagati.

Le investigazioni sono iniziate due anni fa, esattamente il 29 agosto del 2016 dopo un tentativo di rapina ai danni della filiale di Taurianova della banca Monte dei Paschi di Siena.

Nell’immediatezza del fatto furono individuate le auto utilizzate malviventi per giungere sul luogo e quindi sia i proprietari che gli utilizzatori delle stesse: secondo gli inquirenti Fabio Scarfò, Angelo D’Agostino e Francesco Papasidero.

Le attività tecniche messe in campo successivamente hanno portato gli investigatori a ritenere di aver acquisito degli elementi tali da ritenere gli indagati responsabili della tentata rapina alla banca ma, soprattutto, come i soggetti in questione – insieme ad altri rosarnesi - fossero impegnati proprio nello spaccio di stupefacenti.

LE COMPRAVENDITE DI STUPEFACENTE

Durante le indagini i poliziotti hanno scoperto come i soggetti coinvolti nel blitz mantenessero dei contatti con persone che vivevano nel nord Italia ed in Puglia, ma anche con albanesi (da qui il nome dell’operazione denominata “Alba-Rosa”, con i quali avrebbero organizzato delle compravendite di droga.

L’indagine non ha permesso però di accertare l’esistenza di “un’associazione unitaria” che reggesse le fila dei traffici illeciti, ma ha documentato piuttosto l’esistenza di singole trattative così come singoli affari, a cui di volta in volta si sarebbero interessati solo alcuni degli indagati.

Sulla base dei risultati ottenuti e a fondamento delle ipotesi accusatorie sono stati effettuati due riscontri ritenuti fondamentali: ovvero l’arresto a Torino di Fabio Scarfò, nel 2016, quando venne trovato con poco più di un chilo di eroina; e quello di Diego Falleti, a Melicucco e sempre nel 2016, beccato invece con circa 50 kg di marijuana dentro il suo Fiat Doblò.

Le indagini che hanno portato all’operazione di stamani sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi. L’ordinanza di applicazione delle misure cautelari è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale locale il 24 luglio scorso, su richiesta della Procura.

Il blitz è stato eseguito dal Commissariato di polizia di Taurianova, con il concorso della Squadra Mobile di Reggio Calabria e Prato, dei Commissariati di Gioia Tauro, Palmi, Polistena e dei Reparti Prevenzione Crimine Calabria.