Da appartamento a “casa di riposo”: nei guai in cinque, erano abusivi e recidivi
Cinque soggetti residenti tra Melito Porto Salvo e Montebello Ionico, che facevano parte di un’associazione formalmente senza scopo di lucro ma che in realtà era un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati di abbandono di persone incapaci ed esercizio abusivo della professione, sono stati raggiunti da un decreto di perquisizione e sequestro preventivo d’urgenza emesso dal Sostituto Procuratore Sabrina Fornaro della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri.
Il provvedimento, eseguito dagli agenti del Commissariato di Condofuri, insieme ai Militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Melito Porto Salvo, è stato emesso nell’ambito di delicate ed articolate indagini che hanno portato gli inquirenti a scoprire un appartamento normalissimo che però era stato trasformato dai cinque in una “casa di riposo” dove vivevano 8 persone anziane, alcune delle quali non autosufficienti e allettate e con evidenti difficoltà cognitive.
Gli indagati gestivano l’attività,occupandosi anche della somministrazione di terapie farmacologiche e trattamenti sanitari, in assenza delle autorizzazioni prescritte dal TU in materia sanitaria e delle competenze professionali richieste, percependo la corresponsione di una retta mensile, pagata dai familiari degli anziani ospiti.
A conclusione dell’intervento, l’immobile utilizzato è stato sottoposto a sequestro e si è proceduto, altresì, a sequestrare numerose confezioni di medicinali, macchinari nonché presidi sanitari. E stata rinvenuta, inoltre, documentazione pertinente ai reati contestati, per cui anch’essa è stata sottoposta a sequestro.
Tutti gli ospiti della struttura sono stati sottoposti a visita medica presso il pronto soccorso del nosocomio Melitese, anche con l’ausilio del personale in servizio al 118, che ha provveduto al rilascio dei relativi referti medici, e sono stati collocati presso le famiglie d’origine o presso strutture debitamente autorizzate.
L’esecuzione in argomento rappresenta lo sviluppo di analoga attività svolta nel giugno del 2016, allorquando i medesimi Uffici investigativi avevano proceduto al sequestro di altro immobile di due piani, della superficie totale di circa 200 mq, situato in Melito Porto Salvo, locato dalla medesima associazione senza scopo di lucro che, formalmente, si occupava di attività sociali, ricreative e culturali, ma che di fatto esercitava, senza averne alcun requisito ed autorizzazione, la stessa tipologia di attività ricettiva per anziani non autosufficienti.
Gli approfondimenti investigativi, coordinati dal Sostituto Procuratore Sabrina Fornaro della Procura di Reggio Calabria, hanno consentito di appurare come gli indagati, nonostante la sottoposizione a sequestro del primo immobile, abbiano ripreso a gestire la medesima tipologia di illecita attività, spostandola presso un nuovo immobile, in tal modo lucrando il relativo guadagno e perseverando nella realizzazione del programma criminoso.