Dati “Svimez”, Cgil Catanzaro: ancora troppe insidie per il futuro
“È un quadro in bianco e nero quello che è stato rappresentato nell’anticipazione del rapporto Svimez sulla situazione economica-sociale del Mezzogiorno e della Calabria. - Lo scrive in una nota stampa la Cgil di Catanzaro
Le tinte chiare sono certamente riconducibili alla marcia in più della nostra regione rispetto alle altre del Sud; ma quelle scure – assai più marcate – derivano da un’attenta visione prospettica dei dati forniti da Svimez poiché, sul lungo percorso, non fanno dormire sonni tranquilli a politica e istituzioni.
È certamente doveroso supportare, con un’azione tempestiva di governo ai vari livelli, l’accelerazione registrata in Calabria tra il 2015 e 2017, in modo da poter attivare tutte le risorse e gli strumenti disponibili, perché solo così si riusciranno a favorire gli effetti positivi sull’intero sistema produttivo ed economico sociale. Ma non si può fare come gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia di fronte alla consapevolezza che, per raggiungere i livelli precrisi, lo stesso Svimez nelle precedenti anticipazioni ha riferito che il Mezzogiorno dovrà aspettare il 2028. Cioè altri dieci anni…
A questo - si legge - si aggiunge (sempre secondo le anticipazioni del rapporto Svimez) che già a partire dal 2019 c’è un rischio di rallentamento per l’economia meridionale da sommare a un evidente ampliamento del disagio sociale, all’emigrazione giovanile in crescita, a un preoccupante decremento demografico, a una limitazione dei diritti di cittadinanza e a un forte divario dei servizi pubblici. Ecco perché non possiamo non essere preoccupati per lo stato complessivo delle condizioni economico-occupazionali della Calabria al di là, appunto, degli aspetti positivi del rapporto Svimez, e che noi siamo pronti comunque a supportare.
È necessario che tutti insieme si lavori per mettere in atto azioni operative come da noi indicato nei mesi scorsi. Come Cgil Catanzaro-Lamezia, allo scopo di valorizzare tutte le opportunità esistenti, avevamo animato insieme a Cisl e Uil un confronto con l’intero Partenariato istituzionale, produttivo e sociale per sollecitare attraverso proposte concrete, fatte pervenire alla Regione e ai parlamentari del territorio, l’azione di governo ai vari livelli su politiche industriali, contratti di sviluppo, Zes, esigibilità della clausola del 34% degli investimenti pubblici al Sud, rafforzamento amministrativo della Pubblica amministrazione in termini di organico e competenze.
Il nostro impegno e le nostre volontà non sono affatto venuti meno. Ma se, le proposte avanzate non troveranno un immediata attivazione, la lenta ripresa segnalata per quest’anno rischia di apparire assolutamente evanescente di fronte a politiche inadeguate e a una azione di governo lenta e macchinosa.
Come Cgil Catanzaro - si legge infine - non staremo a guardare e solleciteremo ogni utile collaborazione affinché anche in Calabria possa alimentarsi la speranza del cambiamento attraverso un reale miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei calabresi.”