Infiltrazioni mafiose. Prefettura inserisce la Presila cosentina nella white list
La Prefettura di Cosenza ha iscritto “Presila cosentina spa”, società mista a maggioranza pubblica che opera nel comparto della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, nella “White list”, ovvero “negli elenchi dei fornitori prestatori di servizi ed esecutori non soggetti e tentativo di infiltrazione mafiosa”.
Il provvedimento, che conferma le peculiarità di “Presila cosentina”, è stato assunto in quanto è stato accertato che “non sono state evidenziate circostanze sfavorevoli alla iscrizione”.
In una dichiarazione congiunta, il Presidente, Luigi Michele Perri, e l’Amministratore delegato, Cesare Gagliardi, esprimono la loro massima soddisfazione, richiamando le loro relazioni tenute “sul tema del rispetto della legalità a fronte dei guasti di un sistema che, in Calabria, è particolarmente esposto alle infiltrazioni criminali, al malaffare e ai collateralismi dei pubblici apparati”.
Nel contempo, gli Organi di vertice dell’azienda manifestano, ancora una volta, “il proprio incoraggiante apprezzamento a tutte le sue componenti, al personale degli uffici e ai dipendenti operatori per la loro dimostrata fedeltà ai modelli di condotta, che gli stessi Organi societari hanno dettato nei modi più inequivocabili”.
Perri e Gagliardi ricordano che, alcuni anni fa, “Presila Cosentina è stata oggetto di attacchi criminali con due attentati incendiari, che hanno distrutto gran parte del parco automezzi con danni per centinaia di migliaia di euro, ai quali questa Società ha dovuto far fronte senza avere alcun risarcimento da parte dei governi nazionale e regionale e che sono stati avviati a soluzione senza alcun contributo pubblico, ma esclusivamente con le proprie forze e i propri sacrifici”.
“Successivamente – sottolineano Presidente e Ad - nella sua relazione di fine anno, il procuratore generale presso la Corte dei Conti di Catanzaro ha riconosciuto a “Presila Cosentina” l’efficienza del bilancio e dei servizi, segnalando come apprezzabili i livelli raggiunti nella raccolta differenziata, che, a tutt’oggi, superano le medie regionali annuali in tutti i numerosi comuni nei quali l’azienda assicura la propria attività”.
“Al mondo politico sano – concludono Perri e Gagliardi – segnaliamo che il sistema delle società miste può funzionare solo in presenza di gestioni oculate, rispettose delle pubbliche risorse, votate alla salvaguardia del rapporto efficienza-efficacia al netto di sperperi e di indebiti accaparramenti. E’ da rimarcare l’esigenza di immettere, normativamente, le “White list” prefettizie nella regolazione di un mercato altrimenti aperto ai monopoli mafiosi”.