Perde tutto alle slot va in escandescenza e tenta il suicidio, espulso extracomunitario
Si è giocato tutto alle slot machine, poi si è barricato all’interno di un bar sul corso principale di Vibo Marina minacciando il suicidio e infine si è buttato in mare.
Il tutto è avvenuto nel corso della notte tra venerdì e sabato. Protagonista della vicenda un’extracomunitario, privo di permesso di soggiorno e con diversi precedenti alle spalle, che ha avuto la pazza idea di giocarsi i soldi suoi e quelli che il suo datore di lavoro, un venditore ambulante, gli aveva dato per pagare la tassa per l’occupazione del suolo pubblico nell’ambito della fiera d’estate in corso in questi giorni a Vibo Marina.
Così, chiusa la bancarella, il giovane si è recato in un bar del posto e ha iniziato a sfidare la Dea Bendata nella speranza di sbancare la macchinette ma perdendo banconota dopo banconota circa 1000 euro.
In preda alla disperazione ha prima chiesto la restituzione del denaro divorato dalle slot machine e poi si è barricato all’interno del locale generando attimi di panico tra i presenti.
Dopo aver rotto una bottiglia di vetro ha iniziato con l’autolesionismo ferendosi alle braccia e minacciando di uccidersi davanti agli avventori.
Fondamentale si è rivelato l’intervento delle Volanti della polizia che hanno operato per diverse ore con l’aiuto dei colleghi del Reparto prevenzione Crimine, facendolo desistere dalle tentazioni suicide.
Quando tutto sembrava tranquillo il giovane ha tentato il suicidio gettandosi in mare ma è stato salvato e portato in ospedale.
Conclusa la medicazione, l’ufficio Immigrazione ha approfondito le indagini scoprendo che l’immigrato era un irregolare già conosciuto alle forze dell’Ordine per reati contro la persona e violenza sessuale.
La Questura di Reggio Calabria aveva, tra l’altro, respinto il rinnovo del permesso di soggiorno qualche mese fa.
Così, una volta dimesso dall’ospedale, il marocchino è stato trasferito negli uffici della Questura vibonese dove gli è stato notificato un decreto di espulsione firmato dal prefetto Giuseppe Gualtieri.