Nazzareno torna in mare: storia a lieto fine per la tartaruga soccorsa dal Crtm
È una storia dal lieto fine quella di un esemplare adulto della specie Caretta Caretta: un gigante di 90 chilogrammi di peso per un metro e mezzo di lunghezza, soccorso a giugno scorso in gravi condizioni nello Stretto di Messina, dopo aver ingerito della plastica e una lenza in nylon.
“Si tratta di un esemplare molto importante poiché i maschi di queste dimensioni sono molto rari. In generale è sempre più difficile che le tartarughe marine raggiungano l’età adulta, poiché a causa della pesca e dell’inquinamento il tasso di mortalità prima che arrivino alla maturità sessuale per potersi riprodurre, è altissimo” spiegano gli operatori del piccolo centro di recupero per animali di Brancaleone.
Trovato in difficoltà e senza forze, galleggiava lasciandosi trasportare dalle correnti. “Una volta soccorso dal nostro personale – spiegano ancora dal centro - grazie al prezioso supporto della Guardia Costiera di Messina ha ricevuto presso il Crtm … tutte le cure necessarie per liberarlo dalla plastica e dalla lenza in nylon che ne avevano occluso gran parte dell’intestino, e adesso è finalmente pronto a lasciare le vasche di ricovero che lo hanno ospitato per due lunghi mesi, e a salutare i volontari che con tanto impegno, passione e sacrificio si sono presi cura di lui in questo periodo”.
Durante il ricovero di Nazzareno i responsabili di Blue Conservancy, la Onlus che gestisce il Crtm Brancaleone, hanno deciso di lanciare l’ambizioso progetto “Un Gps per Nazzareno”, ossia una raccolta fondi finalizzata all’installazione di un Gps sulla tartaruga e al successivo monitoraggio degli spostamenti che farà una volta rilasciato in mare. Sarà ancora possibile contribuire alla raccolta fondi direttamente sul sito www.crtmbrancaleone.it con una donazione libera oppure adottando a distanza Nazzareno.
“Grazie alle donazioni di chi ogni anno arriva da tutta Italia a visitare il nostro Centro di Recupero e anche grazie a chi ci sostiene da lontano con donazioni online, siamo riusciti ad attivare l’account per la trasmissione e ricezione satellitare, quindi potremo rilasciare Nazzareno con un Gps sul carapace e seguire le sue rotte migratorie” - commenta, entusiasta, Filippo Armonio, presidente di Blue Conservancy Onlus e responsabile del Crtm Brancaleone.
“Monitorare gli spostamenti di Nazzareno fornirà, quindi, dati importantissimi alla ricerca finalizzata alla tutela e salvaguardia della sua specie. Nonostante i progetti di salvaguardia abbiano permesso di raggiungere importanti risultati negli ultimi anni, sono ancora molti i dati che non si conoscono su questi animali. Ad esempio dove si riproducano o quali siano le aree più importanti di alimentazione” - prosegue Filippo Armonio.
“Nazzareno è stato uno degli esemplari più grandi mai soccorsi nel nostro Centro. E’ stato meraviglioso prendersi cura di lui, e ci mancherà tantissimo. Ma la gioia di averlo salvato e di ridargli la libertà è la ricompensa più grande a tutti i sacrifici fatti” - afferma, emozionata, Tania Il Grande, responsabile Area Ricoveri del Crtm Brancaleone, che ha curato Nazzareno durante la degenza a Brancaleone.
Il Gps sarà applicato a Nazzareno presso il Centro di Recupero nella mattina del 25 agosto dal personale del Crtm di Brancaleone in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Pisa, per poi essere trasportato, subito dopo, nella spiaggia antistante il Centro, per il definitivo rilascio in natura. I fortunati che si troveranno in zona potranno assistere a questo emozionante evento.
“Per aver reso possibile la realizzazione del progetto un Gps per Nazzareno il Crtm Brancaleone ringrazia in particolare modo il Professor Antonio Mingozzi dell’Università della Calabria, Dibest Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra per aver fornito il dispositivo e il Dottor Paolo Casale dell’Università di Pisa, Dipartimento di Biologia per il supporto logistico e la collaborazione all’installazione.
Inoltre un ringraziamento speciale va al chirurgo Professor Antonio Di Bello dell’Università di Bari, Dipartimento di Medicina Veterinaria, e al suo team per la costante disponibilità, per le chirurgie e per le visite specialistiche non solo a Nazzareno ma a tutte le tartarughe marine che il Crtm Brancaleone soccorre”.