Aggressione razzista a Falerna: eseguiti cinque arresti
Cinque persone, tre italiani e due marocchini, sono state arrestate nelle prime ore della mattinata di oggi dagli agenti del Commissariato di Polizia di Lamezia Terme, assistiti dai colleghi della Digos di Catanzaro e del Reparto Prevenzione Crimine Calabria di Vibo, con l’accusa di lesioni aggravate con finalità di odio razziale.
Ai cinque viene contestata l’aggressione ai danni di un cittadino di origini dominicane, della compagna incinta italiana e della suocera, avvenuta nella sera di Ferragosto a Falerna (LEGGI LA NOTIZIA).
Le ordinanze di custodia cautelare, ai domiciliari, emesse dal Gip della città della Piana su richiesta del sostituto procuratore Marta Agostinihanno, hanno raggiunto Massimo Campisano, cameriere del ristorante dove sarebbe avvenuta l’aggressione; Fabrizio Francesco Perri e Angelo Tolone, che sarebbero gli addetti alla sicurezza della struttura, tutti e tre di Falerna, oltre ad Abdellah Cherkoui e Nouredine Ennaoui, cittadini marocchini residenti a Lamezia.
Il giovane di origini dominicane aveva denunciato alla polizia di essere stato aggredito fuori da un ristorante, dove aveva cenato con moglie e suocera. Dalle indagini sarebbe emerso che l’aggressione sarebbe avvenuta per “motivi abietti e futili e per finalità di discriminazione e odio razziale”.
Le prime discussioni erano nate col cameriere all’interno del locale, durante la cena. Un alterco degenerate poi fuori dal ristorante quando, allontanatosi dalle due donne per recuperare l’auto, alcune persone l’avrebbero assalito con delle spranghe e urlandogli contro insulti razzisti.
La vittima aveva denunciato che il cameriere con il quale era iniziato il diverbio faceva parte del gruppo degli aggressori. La suocera della vittima, raggiunta dai colpi nel tentativo di difendere l’uomo, ha riportato la frattura dell’omero con una prognosi di 30 giorni.
Ad una settimana dall’accaduto Roberto Gallo, il proprietario del locale, aveva negato il fatto, dichiarando che se il cliente avesse subito delle aggressioni verbali di natura razziale sarebbe stato sicuramente notato dagli altri ospiti, quella sera presenti nel ristorante.
“Sta cavalcando l’onda del presunto odio razziale per screditare me e la mia impresa”, aveva scritto in una nota, accusando poi l’uomo di aver “alzato il gomito” durante la cena e di aver in seguito alzato le mani sulla sua compagna, nel parcheggio vicino alla struttura.
Gli arrestati sono stati condotti nelle loro abitazioni dove rimarranno ai domiciliari.