“Giornali Uomini Tempi”, il nuovo libro di Giovanni Pistoia
“Giornali Uomini Tempi”. È questo il titolo dell’ultima pubblicazione curata da Giovanni Pistoia per le edizioni Youcanprint. Il testo racconta le vicende di un giornale calabrese, “Il Popolano”, e, in particolare, della sua chiusura, a seguito delle leggi sul controllo della stampa durante il regime.
“Il periodico – spiega l’Autore – ebbe una lunga vita, dal 1882 e fino al 1930, anno della sua soppressione. Ma non fu mai un giornale d’opposizione: fu sempre amico del fascismo e il suo direttore, Francesco Dragosei, si vantò continuamente di essersi iscritto al partito sin dalle prime ore. Il suo comportamento, a un certo punto, non fu più considerato ortodosso dal potere, e la sua “creatura” cessò le pubblicazioni. Invocò, anche umiliandosi oltre ogni misura, la riapertura del suo giornale senza rendersi conto che i giornalisti dovevano godere della piena fiducia del prefetto e delle autorità locali.
Era inspiegabile per lui che un periodico, da sempre ligio al fascismo, e con un direttore tra i primi aderenti, potesse essere trattato come una qualunque testata antifascista, o comunque tale da poter danneggiare, in qualche modo, il regime. Non si rendeva conto che una legge restrittiva della libertà di stampa può sempre essere invocata e applicata da chi detiene il potere a salvaguardia del potere stesso. Perché non vi sono mai ragioni serie per chiudere la bocca a un giornale, qualunque sia il regime o il sistema politico imperante. Quando la privazione della libertà tocca gli altri non sembra cosa che possa interessarci; quando ne siamo noi i protagonisti passivi è troppo tardi per reagire”.
Nel volume di Pistoia, studioso e autore di numerose pubblicazioni, si accenna anche all’esperienza di un altro organo di stampa, sempre di Corigliano Calabro, “Il Monitore”, diretto da Costabile Guidi, anch’egli fascista. Ma anche questo periodico, nel settembre del 1924, a seguito di vari sequestri, fu costretto a chiudere nel febbraio del 1926, e sempre in virtù delle leggi sulla stampa in vigore all’epoca.
Il testo nasce come prefazione con il titolo “Il racconto delle carte” al libro curato da Francesco Perri, “Francesco Dragosei – Amore, primavera, Divagazioni a zig-zag” (GLF, Castrovillari 2016). Qui si ripropone rivisto e ampliato pur mantenendo la struttura originaria. Nel volume è inserita una raccolta di scritti di vari autori che si sono occupati degli argomenti trattati (Aldo Amato, Enzo Viteritti, Francesco A. Arena, Giovanni Romio, Giuseppe Fino, Italo Dragosei, Mimmo Longo).