Orto botanico di Girifalco, Ferrara (M5S): l’area è stata ripulita
«Apprendo dalla risposta alla mia lettera alla Commissione europea che è stata ripristinata la funzionalità dell’Orto botanico di Girifalco e degli adiacenti laboratori e aule didattiche». L’eurodeputata Laura Ferrara, rende noto quanto riportato nella risposta a firma della Commissaria europea agli affari regionali, Corina Cretu.
«Avevo scritto alla Commissaria in seguito al paventato rischio di revoca dei fondi destinati al progetto “Orto botanico centro di educazione ambientale terapeutico” finanziato dal Por Calabria 2007/2013. Prima degli ultimi interventi di questa estate – spiega l’europarlamentare – l’area si presentava in uno stato di totale degrado e abbandono. In seguito alla mia interrogazione la Commissione europea, tramite l’Autorità di gestione, chiedeva il ripristino e la messa in funzione dell’area, onde evitare il definanziamento del progetto che avrebbe dovuto essere operativo già dal 2015.
Questo monito ha sortito evidentemente i suoi effetti –continua la Ferrara -, infatti il Comune di Girifalco e la cooperativa destinataria della gestione hanno provveduto a riportare lo stato del luogo alla normalità, con la messa a dimora di alcune piante e la pulizia e recupero delle aree compromesse tanto dagli eventi meteorologici dello scorso anno, quanto dai lavori di cantierizzazione del Rems (residenza regionale calabrese per l’esecuzione delle misure di sicurezza).
Inoltre, secondo quanto comunicato dal beneficiario del finanziamento, quindi dal Comune di Girifalco e confermato dall’Autorità di Gestione, il “fiore all’occhiello dell’intero progetto e cuore dell’intervento” sarebbe il laboratorio (la spesa per le sole attrezzature è di 85.527,60 euro), il quale a detta loro sarebbe perfettamente funzionante ed operativo. Tuttavia, è stato più volte segnalato a me e immagino anche alle autorità comunali che nei locali attigui fino ad agosto persisteva ancora una discarica di materiale ospedaliero abbandonato senza alcuna protezione.
Mi auguro che anche questa situazione di scarsa sicurezza venga al più presto regolarizzata. Infine – conclude la Ferrara – mi chiedo quali attività didattiche e non, siano state portate avanti fino ad oggi e quali quelle previste nell’immediato, considerato anche il fatto che l’accesso al laboratorio debba avvenire attraverso una stradina decisamente inadeguata oltre che poco sicura».